Il notista del quindicinale vaticano seguiva la politica italiana e stilava note al vetriolo che finivano in Segreteria di Stato dove puntualmente venivano mitigate nei toni. Fautore del dialogo tra i cattolici, padre Simone aveva rivitalizzato le settimane sociali ascoltando i dibattiti interni che agitavano la galassia cattolica.
Dopo il collasso della Dc aveva seguito la nascita del Partito Popolare, dell’Udc, dell’Ulivo. Aveva suggerito il sentiero ai parlamentari cristiani per un percorso comune sfociato poi nelle riunioni di Todi. Padre Simone era certo che gli episodi di corruzione emersi recentemente uniti alla mancanza di etica pubblica da parte di diversi amministratori, avrebbero finito per provocare uno scollamento degli elettori, determinando un peso alle elezioni. Già cinque anni fa scriveva: l'anti-politica unita al ''discredito oggettivo prodotto dal comportamento di alcuni uomini politici'' porterà ''all'astensionismo dalle urne o a votare scheda bianca o a dare un voto di protesta ai partiti situati all'estremita' dello schieramento. Vedo all’orizzonte un momento difficile, perche' l'elemento molto negativo e', oltre il discredito nei confronti dei partiti, anche l'incapacita' dei partiti di reagire in maniera significativamente incisiva''.
Da anni insisteva per le riforme istituzionali e per una forma di ammodernamento della struttura amministrativa dello Stato. E quando in Parlamento era stata approvata l’ultima versione della attuale legge elettorale aveva tuonato: "maggioranza e opposizione ancora una volta non sono riuscite a trovare un accordo sulla legge, aumentando la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni". Profetico. I funerali verranno celebrati nella sede della Civiltà Cattolica, giovedì mattina alle ore 10, a via di Porta Pinciana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA