Montecassino, sull'abate Vittorelli molte denunce in Vaticano. Il Papa lo invitò a vita privata

Pietro Vittorelli
di Franca Giansoldati
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Sabato 21 Novembre 2015, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 12:58
CITTÀ DEL VATICANO - Il nome di Pietro Vittorelli in Vaticano è ben conosciuto, non solo perché è stato vescovo di uno dei più importanti monasteri benedettini (con annessa diocesi), ma perché è stato fonte di parecchi grattacapi. Tanto che su di lui la Santa Sede ha aperto un fascicolo alla Congregazione dei Religiosi. Le sue dimissioni sono state richieste tre anni fa dopo una serie di denunce interne all'ordine. Furono ufficialmente motivate dal suo grave stato di salute (che lo aveva effettivamente costretto a curarsi a lungo in una costosissima clinica svizzera, avente una retta giornaliera di mille euro). Papa Francesco lo aveva invitato a ritirarsi a vita privata nell'abbazia benedettina di Praglia, in provincia di Padova.



IL CASTIGO

Un provvedimento preso d'accordo con i vertici dell'ordine dei benedettini, anche se Vittorelli non ha mai digerito il castigo che gli era stato inflitto, e che includeva anche l'obbligo di non indossare mai le insegne episcopali (lo zucchetto, l'anello e la croce pettorale). L'ex abate ha disubbidito troppe volte e senza indugi. Cosa che naturalmente è stata segnalata in Vaticano, in diverse circostanze. L'ultima volta che è stato visto risale alla festa dei santi Pietro e Paolo a San Pietro. Al di là del Tevere raccontano che Vittorelli non è stato ridotto allo stato laicale, e che probabilmente l'ammanco dei 500 mila euro gli potrebbe essere servito per pagarsi le spese mediche. Tutto da verificare naturalmente, anche se questa versione dei fatti non appare convincente.



Vittorelli è diventato sacerdote nel 1994, dopo una laurea in medicina e un inaspettato percorso di fede. Il 25 ottobre del 2007 era stato eletto abate di Montecassino prendendo il posto di Dom Bernardo D'Onorio, oggi arcivescovo di Gaeta. Si trattava della prima volta nella storia che un abate ancora in carica e nel pieno delle proprie funzioni veniva trasferito. Su Vittorelli, inizialmente, si erano concentrate tante speranze, anche perchè era l'unico giovane in una comunità in là con gli anni. Per i monaci era una promessa. Poi la delusione.