Le misure annunciate ieri dalla Ue per sostenere l'Italia nell'affrontare le migrazioni per l'Osservatore romano sono «solo briciole» e sono «ben poco, se si considera - scrive il giornale vaticano nell'apertura di prima pagina - la portata della tragedia in atto nel Mediterraneo, ieri tredici morti in un nuovo naufragio al largo della Libia, nonché gli innumerevoli appelli, lanciati da più parti, alle necessità della cooperazione e di una strategia comune. Appelli - sottolinea l'Osservatore romano - rimasti sulla carta». Le nuove misure, ricorda il quotidiano, sono contenute nella lettera inviata ieri dal presidente della commissione, Jean-Claude Juncker, al capo del governo italiano, Paolo Gentiloni.
«Quel che è sotto gli occhi di tutti, ma che pochi vogliono vedere, - afferma il giornale vaticano - è il fatto che l'attuale situazione nel Mediterraneo chiede un approccio globale che sia in grado di affrontare in maniera unitaria e coerente tutta una serie di temi». Ed elenca: «la questione dei ricollocamenti», «il codice di condotta delle ong» e la «riforma del diritto di asilo».
«Oggi la Corte europea di giustizia - commenta il foglio vaticano - ha stabilito che lo stato in cui i migranti arrivano è competente per l'esame delle richieste di asilo. Anche in situazioni straordinarie. Insomma, tutto resta come prima». Per l'Osservatore romano inoltre la reazione del premier Gentiloni ai provvedimenti europei è stata «tiepida», sia nel tweet di ieri che nelle parole di oggi: «Ci è arrivata - ha detto Gentiloni nelle parole che l'Osservatore romano riferisce con ampiezza - la manifestazione di impegno dell'Ue, importante perché a questo impegno politico si aggiungono impegni significativi sul terreno finanziario, anche se bisognerà fare molto altro».
Questo altro, secondo l'Osservatore romano, è «un chiaro riferimento alla questione veramente cruciale, cui i vertici della commissione non fanno riferimento nella loro lettera.
Ovvero la cooperazione, la solidarietà tra i paesi Ue, la necessità di un piano di ricollocamenti condiviso».
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