Il cardinale Pell "spende" 3 milioni per revisionare il bilancio, ma il Vaticano lo ferma

Il cardinale Pell "spende" 3 milioni per revisionare il bilancio, ma il Vaticano lo ferma
di Franca Giansoldati
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Giovedì 21 Aprile 2016, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 22:37
Il super ministro dell'economia, il cardinale australiano George Pell, perde colpi. Prima i contrasti con la curia, poi le critiche di non amministrare oculatamente il denaro, e i guai che gli sono piovuti addosso dalla commissione governativa sulla pedofilia istituita dal governo australiano. Infine la disdetta di un importante contratto che Pell aveva firmato l'anno scorso con la PricewaterhousCoopes (PwC), una delle più grandi società di revisione dei bilanci e consulenza fiscale, al quale il porporato si era rivolto per i conti della Santa Sede, firmando il contratto di tre milioni di dollari (per tre anni) come "manager of the Holy See", "manager della Santa Sede".

Di fatto la sua azione è stata stoppata dal cardinale Parolin, Segretario di Stato che ha rescisso il contratto con la azienda giustificando "possibili anomalie nella procedura con cui si e' arrivati al contratto e le mancate consultazioni richieste dagli statuti appena approvati dal Papa". Un bello smacco per il cardinale Pell, chiamato scherzosamente in curia anche il “canguro” per la sua predisposizione a semplificare troppo i metodi. Il sito statunitense Crux ha scritto che il sostituto della Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu, il 12 aprile ha inviato agli uffici vaticani la notifica della sospensione. Il sito statunitense del National Catholic Register la ha invece definira una mossa contro il cardinale Pell.

Solo pochi mesi fa, a dicembre, la sala stampa vaticana annunciava che il Consiglio per l'Economia, “continuando la messa in opera dei nuovi criteri e pratiche di management finanziario in linea con gli standard internazionali, ha fatto un nuovo passo importante conferendo un nuovo incarico a una società di auditing, annoverata fra le più importanti a livello internazionale".
Il Consiglio "ha così accolto la raccomandazione del suo 'Audit Committee', incaricando la PricewaterhouseCooper 'PwC' come revisore esterno del bilancio finanziario consolidato". E "PwC opererà in stretto contatto con la segreteria per l'Economia, e darà subito inizio al lavoro per l'audit del 2015". Oggi l'azzeramento del contratto. Questa mattina, peraltro, il Papa ha ricevuto il cardinale Pell per un'udienza di tabella. Chissà se sono all'orizzonte le sue dimissioni.


In serata monsignor Becciu, Sostituto alla Segreteria di Stato" ha precisato che si tratta di una "sospensione e non della chiusura del contratto. Si devono perfezionare alcuni accordi. Si devono rivedere alcuni articoli firmati con la parte contraente anche perché ci siamo accorti che il contratto non è stato firmato con l’organismo pertinente" che è il C9, vale a dire i nove cardinali che stanno affiancando il Papa nella riforma generale della curia.
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