Giubileo, Papa Francesco chiude la Porta Santa di San Pietro: era l'ultima rimasta aperta

Giubileo, Papa Francesco chiude la Porta Santa di San Pietro: era l'ultima rimasta aperta
di Franca Giansoldati
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Domenica 20 Novembre 2016, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 12:02

Città del Vaticano - La porta santa della basilica di San Pietro, l'ultima che ancora rimaneva da chiudere, è stata serrata. Francesco ha tirato le ante e ha chiuso i battenti con un movimento svelto e poco teatrale. Si è concluso un anno importante che ha portato in Vaticano, secondo i numeri conteggiati dal Pontificio Consiglio per l'Evangelizzazione, circa 22 milioni di persone. Subito dopo è seguita la solenne messa in piazza alla presenza del capo dello Stato, Mattarella e del premier Renzi. In un tweet Bergoglio ha condensato le speranze che hanno attraversato un anno di gesti importanti a favore degli ultimi, dei poveri, degli immigrati, degli esclusi, dei malati. “Che il Giubileo della Misericordia, che oggi si conclude, continui a portare frutti nei cuori e nelle opere dei credenti".


La delegazione ufficiale dell’Italia presente in Vaticano era quella maggiormente rappresentata tra le delegazioni di 10 nazioni: quella della Repubblica Centrafricana guidata dal presidente; quella di Mauritius, guidata dal primo ministro. Seguite alle rappresentanze dell'Albania, del Belgio, della Spagna, del Brasile, del Messico, del Venezuela, della Malesia.

L'omelia si è concentrata sull'essenza del concetto della misericordia. “Chiediamo anche noi il dono di questa memoria aperta e viva. Chiediamo la grazia di non chiudere mai le porte della riconciliazione e del perdono, ma di saper andare oltre il male e le divergenze, aprendo ogni possibile via di speranza. Come Dio crede in noi stessi, infinitamente al di là dei nostri meriti, così anche noi siamo chiamati a infondere speranza e a dare opportunità agli altri. Perché, anche se si chiude la Porta santa, rimane sempre spalancata per noi la vera porta del Cuore di Cristo”. Dal perdono scaturiscono “consolazione e speranza”. 

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