«Il nostro popolo, nella sua sapienza fatta di vissuto e di buon senso, e’ preso dallo smarrimento e da un senso di impotenza di fronte ad una cultura che, da un lato, inneggia alla vita e, dall’altro, la disprezza, la trascura e ne favorisce la soppressione: basta pensare alle forme vecchie e nuove di schiavitù, al commercio di organi, alle molte forme di tratta e di sfruttamento».
Bagnasco ha poi messo in guardia dalla tendenza a semplificare troppo le realtà difficili e complesse. Un orientamento che in politica sfocia inevitabilmente nel populismo. «Non è giusto: questo approccio genera populismo facile e superficiale, spesso urlato, a volte paludato, comunque ingannatore e inconcludente, e seriamente pericoloso!».
Per la maternità surrogata, ha spiegato Bagnasco, si e’ di fronte inoltre a lesioni dei diritti. Nel caso dell’utero in affitto sono le donne che subiscono «una violenza discriminatoria» perché «sono negati i diritti delle madri surrogate, che diventano madri nascoste, anzi inesistenti, dopo essersi sottoposte, spinte per lo piu’ dalla
poverta’, ad una nuova forma di colonialismo capitalistico»: si commissiona un bambino, potendosi «servire anche di elenchi - si fa fatica perfino a dirlo - di ’cataloghi’ che indicano paesi, categorie di donne, opzioni e garanzie di riuscita del ’prodotto’ che - se non corrisponde - viene scartato. e’ questa la civilta’, e’ questo il
progresso che si desidera raggiungere?».
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