«Non dobbiamo avvicinarci al diavolo, né dialogare con lui: è uno sconfitto ma pericoloso perché seduce e, come un cane rabbioso incatenato, morde se gli fai una carezza». Nell’omelia della messa mattutina a Santa Marta ha chiesto ancora una volta di non ascoltare le seduzioni diaboliche. «Lui si presenta con grande potere, ti promette tante cose, ti porta dei regali – belli, ben incartati – Oh, che bello! – ma tu non sai cosa c’è dentro – Ma, la carta fuori è bella. Ci fa seduce con il pacchetto senza farci vedere cosa c’è dentro. Sa presentare alla nostra vanità, alla nostra curiosità, le sue proposte».
Un elemento ritenuto pericolosissimo da tenere ben presente nella vita quotidiana. «Le sue proposte sono tutte bugie e noi, scemi, crediamo. Sa parlare bene, è capace di cantare per ingannare: è uno sconfitto ma si muove come vincitore». La sua luce è folgorante «come il fuoco d’artificio» ma non dura, svanisce, mentre quella del Signore è «mite ma permanente».
Infine Papa Francesco riprende in mano la Genesi e se la prende con Eva per la sua dabbenaggine. «Bisogna stare attenti a non dialogare con il diavolo come fece, invece, Eva: si è creduta la grande teologa ed è caduta. Gesù non lo fa: nel deserto, risponde con la Parola di Dio. Caccia i demoni, alcune volte gli chiede il nome ma non fa un dialogo con loro. L’esortazione del Papa è quindi, molto netta: Con il diavolo non si dialoga, perché lui ci vince, è più intelligente di noi».
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