Il caso dei profilattici scuote l'Ordine di Malta: via il Gran Cancelliere

Il caso dei profilattici scuote l'Ordine di Malta: via il Gran Cancelliere
di Franca Giansoldati
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Domenica 18 Dicembre 2016, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 12:38
CITTÀ DEL VATICANO - Bocche cucite e teste che rotolano. Da qualche settimana una guerra intestina sta dilaniando i vertici dell'Ordine di Malta, il più antico governo cavalleresco fondato ai tempi delle crociate e ancora strettamente controllato dalle ultra blasonate famiglie cattoliche europee. Un pericoloso conflitto di potere che Papa Bergoglio conosce bene e al quale, lui stesso, mesi addietro, ha cercato di porre rimedio dando mandato al cardinale Burke di fare ragionare le parti. Nella lettera Francesco lo invitava a spingere sul dialogo, a mediare.

I risultati però non devono essere stati quelli sperati, visto che l'intervento del porporato americano arcinoto per le posizioni ultra conservatrici e per avere contestato apertamente documenti pontificali ha di fatto armato la cacciata del Gran Cancelliere (una sorta di governatore), un nobile tedesco, cattolicissimo ma considerato dal Gran Maestro di posizioni troppo liberal'. Così nell'arco di pochi giorni si è consumato il ribaltone. Albrecht von Boeselager si è ritrovato sostituito da un cavaliere maltese e chiamato a rispondere di colpe gravi. Per due volte è stato invitato alle dimissioni. La sua risposta è sempre stata «non se ne parla». Di conseguenza è stata avviata la procedura disciplinare più dura, l'espulsione con il decadimento di tutte le cariche dell'Ordine. In Vaticano sono rimasti sorpresi per un epilogo giudicato eccessivo, un «abuso di potere».

I PROFILATTICI
Cosa può avere irrigidito tanto il cardinale Burke e il Gran Maestro? Dalle indiscrezioni filtrate sembra che in passato Boeselager non abbia impedito la distribuzione di profilattici in diverse zone del mondo, in aree di guerra o comunque critiche, dove operano le strutture mediche e i volontari dell'Ordine di Malta. Insomma, avrebbe lasciato correre tradendo i principi cristiani. Sufficiente per armare un siluro nei suoi confronti. Il Gran Maestro avrebbe anche smentito questa versione, senza specificare però altro. Un giallo. I fatti sono stati sommariamente descritti sul sito. Il 6 dicembre c'è stata la convocazione del nobile tedesco, per chiedergli di dimettersi immediatamente «a seguito di una situazione estremamente grave e insostenibile» verificatasi quando Boeselager era a capo di tutte le strutture sanitarie.

Il Gran Maestro, eletto a vita, in questa partita è in totale sintonia con il cardinale Burke, uno che nei momenti ufficiali rispolvera ancora l'antico mantello rosso lungo 6 metri, il cui strascico serviva a coprire la groppa dei cavalli. Per farla breve, uno scontro di visioni in piena regola. Una specie di dichiarazione di guerra contro l'ala liberal dei cavalieri, in cui trova spazio la nobiltà tedesca che negli equilibri interni pare la più propensa a svecchiare le strutture un po' sclerotizzate. In ogni caso un bel guaio da risolvere per tutti, forse anche una opportunità per coltivare visioni meno polverose, capaci di valorizzare la preziosa rete dei volontari che nel mondo, sotto l'insegna della croce a otto punte, operano per alleviare le sofferenze di poveri, migranti, malati. La rivitalizzazione di un'Ordine la cui immagine percepita dalla gente non fa di certo onore alle migliaia di volontari che lavorano nel silenzio per realizzare la Chiesa da campo. Il sogno di Francesco.

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