Addio al cardinale Tucci, per oltre 20 anni al fianco di Papa Wojtyla

Addio al cardinale Tucci, per oltre 20 anni al fianco di Papa Wojtyla
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 15 Aprile 2015, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 15:02
CITTA' DEL VATICANO - E' scomparso padre Roberto Tucci, il gesuita che per oltre vent'anni ha lavorato dietro le quinte per realizzare i più grandi e importanti viaggi del pontificato di Giovanni Paolo II. Visite che hanno segnato la storia. Se Wojtyla è stato il maratoneta di Dio, il globe trotter della fede, per la sua spiccata attitudine a muoversi e portare il Vangelo nei quattro angoli del pianeta, Roberto Tucci è stato il suo allenatore. Si conoscevano da vent'anni, da quando Wojtyla era un giovane arcivescovo polacco e Tucci un consigliere teologico a diversi documenti del Concilio Vaticano II.



Persona schietta e umanamente profonda, è stato un raffinato intellettuale che, in passato ha anche diretto la Civiltà Cattolica. Quando Giovanni Paolo II fu eletto lo chiamò subito a collaborare e così questo gesuita napoletano, figlio di una anglicana, iniziò a rimboccarsi le maniche per realizzare il complesso programma itinerante del pontificato. Praticamente ne ha viste di tutti i colori. Qualche mese prima di ogni viaggio faceva da battistrada per preparare in ogni dettaglio la trasferta del Papa. Era lui che doveva risolvere tutto. Spesso anche i garbugli diplomatici. Dal nervosismo era capace di fumarsi anche un pacchetto di sigarette al giorno.



Nel 1979 di districò nel labirinto polacco, pianificando la storica messa papale a Varsavia, al di là della cortina di ferro, con il movimento Solidarnosc all'orizzonte, e il Cremlino che da Mosca assisteva preoccupato al rapido succedersi degli eventi. Nel 1982, invece, in Salvador fu sottoposto ad altri stressanti preparativi, per via degli ostacoli che gli misero sul cammino i sandinisti. Tanto che fu sul punto di consigliare al Papa di desistere e annullare la visita. Giovanni paolo II era però deciso a recarsi in Nicaragua e chiese a Tucci di mirare all'obiettivo, la visita si doveva realizzare, pazienza se Ortega era un dittatore capriccioso e complicato.



Un altra tappa difficile, anzi difficilissima, fu a Santiago, in Cile, nel 1987. Erano gli anni della feroce dittatura militare di Pinochet. Tucci ha sempre raccontato ai giornalisti che durante la messa quando scoppiarono i disordini tra la folla, a causa di un gruppo di agitatori che si mise a bruciare dei copertoni, fu preso dalla paura. La polizia iniziò a caricare la folla. Idranti, botte, gas lacrimogeni. La guerriglia costò 600 feriti. Per la prima volta padre Tucci chiese al Papa di andare via, voleva metterlo al sicuro. Le esalazioni di gas lacrimogeni erano insopportabili.



I testimoni ricordano che i bambini ricevettero la prima comunione dalle mani del pontefice con le lacrime agli occhi per via delle esalazioni. Tucci fu fatto cardinale da Wojtyla. Avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 19 aprile. "Padre Tucci", come preferiva essere chiamato, era stato ricoverato alcune settimane fa presso la clinica romana "Pio XI" poiché colpito da severi problemi respiratori. Ma è deceduto nell'infermeria della comunità gesuita di Via dei Penintenzieri.
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