Il Papa aveva telefonato ieri a Bagnasco, per esprimergli solidarietà dopo l'alluvione che ha colpito la città. Lo ha riferito lo stesso cardinale, che ha effettuato un sopralluogo nelle zone maggiormente colpite dal disastro.
Per Bagnasco «servono interventi massicci da parte delle amministrazioni, statali e locali, e tempestivi. È vergognoso che le burocrazie, di qualsiasi tipo siano, blocchino fondi che ci sono e che sono necessari per risolvere questi problemi o per venire incontro a queste persone che veramente soffrono». «A parte la questione dell'allerta, servono interventi pubblici massicci, tempestivi e certi» ha aggiunto il presidente della Cei. «L'altra volta, mi hanno detto, non è stato fatto niente tranne tanto volontariato, che è lodevole ma, per riprendere le attività non è sufficiente».
«La gente reagisce sempre, con forza, generosità, determinazione e caparbietà ma non bisogna confidare sulle energie spirituali, morali e psicologiche senza fine, bisogna che la città reagisca insieme, e si faccia presente» ha detto ancora Bagnasco. Nel fango di Borgo Incrociati Bagnasco ha potuto toccare con mano quanta sia la solidarietà dei genovesi, pronti a rimboccarsi le maniche e ad aiutare ogni volta che la città va sott'acqua. Molti anche i giovani, tanti, che hanno rispolverato le magliette degli 'angeli del fangò del 2011.
«Questo è un segno di fiducia, di speranza, che si rinnova - conclude Bagnasco - ma dobbiamo anche sostenerli i giovani perchè non solo in questa circostanza possano esprimere tutta la loro generosità ma, nella vita concreta. Devono poter trovare un lavoro è un progetto di vita».
La Cei stanzia un milione di euro. «La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato dai fondi dell'otto per mille un milione di euro, quale prima risposta alle necessità della popolazione di Genova, duramente colpita dall'alluvione di questi giorni».
Ne informa una nota della Conferenza episcopale italiana, ricordato che «nei quartieri invasi dal fango quest'oggi si è recato il card. Angelo Bagnasco, che ha lasciato i lavori del sinodo per manifestare la presenza operosa della Chiesa a famiglie e responsabili di piccole attività economiche, che ora si trovano nuovamente in ginocchio, provate anche da un senso di abbandono rispetto a quella che è avvertita come una tragedia annunciata».
Ed è qui, come noto, che l'arcivescovo di Genova è stato raggiunto ieri mattina dalla telefonata di papa Francesco, che ha voluto informarsi della situazione e assicurare la propria vicinanza e preghiera.
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