Trump, Renzi: «Da presidente sarà diverso che da candidato. L'amicizia dell'Italia resta solida»

Trump, Renzi: «Da presidente sarà diverso che da candidato. L'amicizia dell'Italia resta solida»
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Mercoledì 9 Novembre 2016, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 21:48
«In queste ore l'America festeggia il nuovo presidente. A nome dell'Italia mi congratulo con il nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America convinto che l'amicizia con l'Italia continuerà ad essere forte e solida». Lo ha detto il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. 

«Credo che questo sia il punto di partenza per tutta la comunità internazionale - ha detto ancora il premier - anche al netto delle differenze e diffidenze che una certa campagna elettorale ha comprensibilmente suscitato oltre Oceano e qua». «Questo fatto politico, insieme a tanti altri che quotidianamente accadono, dimostrano che siamo in una stagione nuova, anche del rapporto tra comunità, consenso e idea stessa di organizzazione statuale. C'è bisogno di riflettere su come il Paese riesce a creare una struttura che sia forte in modo strutturato, a prescindere dalle singole maggioranze e dalle singole elezioni, al netto delle valutazioni politiche che gli elettori fanno di volta in volta».

«Io penso che il presidente Donald Trump sarà diverso dal candidato Trump. Si è visto nel suo primo discorso. Avrà le sue idee, ma sono portato a credere che la sua presidenza avrà elementi di diversità rispetto alla campagna elettorale. Da parte dell'Italia ci sono le congratulazioni al presidente del Paese al quale forse siamo più legati. Buon lavoro, congratulazioni e rispetto dei risultati», ha poi detto Renzi nella diretta Facebook #Matteorisponde.


Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e quello della Commissione Jean Claude Juncker si sono congratulati con Donald Trump in una lettera congiunta. «Oggi - scrivono - è più importante che mai rafforzare le relazioni transatlantiche. Non dovremmo risparmiare alcuno sforzo per assicurare che i legami tra noi restino forti e duraturi». Nella missiva, Tusk e Juncker hanno anche invitato Trump a visitare l'Europa per un summit Ue-Usa appena possibile.

«I legami Ue-Usa sono più profondi di qualsiasi cambiamento politico. Continueremo a lavorare insieme, riscoprendo la forza dell'Europa». Lo scrive su Twitter l'Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri Federica Mogherini.

Germania e gli Usa sono legati da «valori» comuni e la Germania offre a Donald Trump una «stretta collaborazione»: lo ha detto a Berlino la cancelliera Angela Merkel congratulandosi per la sua elezione.

Gran Bretagna e Stati Uniti rimarranno «partner stretti e vicini». Lo ha detto la premier britannica Theresa May congratulandosi con Donald Trump per l'elezione alla presidenza degli Usa. May si augura di parlare della «relazione speciale» fra i due Paesi «nella prima occasione possibile». 


«Questa elezione americana apre un periodo di incertezza. Va affrontata con lucidità e chiarezza»: lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande, commentando la vittoria di Trump. Bisogna essere «vigili e sinceri» con il partner Usa, ha precisato Hollande, congratulandosi «com'è naturale che sia» con il candidato repubblicano. 

«Il popolo americano ha eletto Donald Trump. Mi congratulo com'è naturale che sia tra due capi di Stato democratici». E però - avverte Hollande - «questa elezione apre un periodo di incertezze. Devo affrontarlo con lucidità e chiarezza. Gli Usa rappresentano un partner di primo piano. Quello che è in gioco, sono la pace, la situazione in Medio Oriente. Su tutti questi temi lancerò senza tardare una discussione con la nuova amministrazione americana». Ma «lo farò in modo vigile e sincero perché alcune posizioni assunte da Donald Trump durante la campagna devono essere confrontate ai valori e agli interessi che condividiamo con gli Stati Uniti». E ancora: «Dobbiamo trovare le risposte, sono in noi e dobbiamo giustamente essere capaci di superare le paure ma anche rispettare i nostri principi fondanti: la democrazia e il modello sociale». Ieri, il presidente francese, che in passato criticò Trump definendolo un populista, era tornato a dire di avere fiducia nel popolo americano. Un messaggio di sostegno, neanche troppo velato, alla candidata democratica sconfitta Hillary Clinton. 

«Che magnifica notizia.
La democrazia è ancora viva». Così il premier conservatore ungherese Viktor Orban ha commentato la vittoria di Trump con un messaggio su Facebook. 


Anche il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi si è congratulato con Donald Trump. Lo rende noto la presidenza del Cairo. Sisi ha «augurato a Trump successo nel suo lavoro e ha auspicato una nuova era nei rapporti tra i due Paesi con un rafforzamento delle relazioni di cooperazione a tutti i livelli tra l'Egitto e gli Stati Uniti» ma anche della «pace e della stabilità nella regione mediorientale alla luce delle grandi sfide che sta affrontando».

Il premier giapponese Shinzo Abe congratulandosi con Trump per la sua elezione gli ha chiesto di collaborare per promuovere la pace e la prosperità nella regione Asia Pacifico.
«Sono felice di collaborare con Trump, il nuovo presidente degli Usa, per rafforzare ulteriormente l'alleanza bilaterale e portare l'Asia Pacifico verso la pace e la prosperita». Abe ha aggiunto che «la regione Asia Pacifico è un motore dell'economia mondiale. La sua stabilità porterà pace e prosperità agli Stati Unitì. L'alleanza tra Giappone e Usa - ha poi rilevato Abe - ha fornito speranza al resto del mondo a fronte delle diverse sfide che impegnano la comunità internazionale». Con le sue affermazioni Abe intende assicurarsi l'impegno degli Usa verso l'Asia Pacifico evitando atteggiamenti isolazionistici da parte di Washington.

Anche il primo ministro turco, Binali Yildirim, si è congratulato con Donald Trump. «Ci congratuliamo con Trump», ha dichiarato Yildirim, citato dal sito del quotidiano Hurriyet. «Rivolgo un appello pubblico al nuovo presidente per l'urgente estradizione di Fethullah Gulen, mente, esecutore e responsabile dell'odioso tentativo di colpo di stato il 15 luglio, che vive sul suolo americano», ha aggiunto il primo ministro, secondo il quale l'estradizione del predicatore potrebbe segnare un «nuovo inizio» nelle relazioni tra Usa e Turchia. «Sono sicuro che la partnership strategica tra Turchia e Usa, che si basa su una lunga storia, ha creato un'opportunità per il nuovo presidente, prestando attenzione alla sensibilità della Turchia nella lotta contro il terrorismo, di far progredire le relazioni amichevoli dando priorità alla pace e alla sicurezza nella regione», ha concluso Yildirim.

«Il risultato delle elezioni negli Stati Uniti non ha alcun effetto sulle politiche della Repubblica islamica dell'Iran». Lo ha detto il presidente iraniano, Hassan Rohani, nel corso di una riunione di gabinetto riportata nel sito ufficiale della presidenza. Per Rohani, «il risultato dell'elezione indica instabilità all'interno degli Usa e sarà necessario un lungo tempo per la rimozione di questi problemi e differenze interni». 

«Sebbene Iran e Stati Uniti non abbiano legami politici, gli Usa dovrebbero attuare ciò che hanno accettato secondo le regole internazionali con l'accordo sul nucleare (Jcpoa)». Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif alla tv di Stato: «Noi non interferiamo negli affari interni di altri Paesi, è la scelta del popolo americano, ma chiunque sia il presidente degli Stati Uniti dovrebbe impegnarsi a conoscere le realtà del mondo, così come la nostra regione, e affrontare i problemi con realismo».


 
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