Generazione millennials e latinos: quelli in fuga da Hillary Clinton

Generazione millennials e latinos: quelli in fuga da Hillary Clinton
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Mercoledì 9 Novembre 2016, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 10:46

NEW YORK Un nuovo fronte elettorale liberal ha preso forma nelle elezioni presidenziali di ieri. La Obama Coalition che nel 2008 e nel 2012 aveva segnato la vittoria dei democratici alla Casa Bianca, sembra aver retto alla prova del tempo, pur avendo lievemente cambiato composizione. La coalizione di afro-americani, donne e giovani che Obama aveva conquistato quando era un giovane senatore dell'Illinois sembra essere più leggera quanto a presenza di afro-americani e giovani, ma molto più ricca di donne e latino americani. Anzi, vari analisti hanno sostenuto che la mobilitazione delle donne e quella senza precedenti del gigante dormiente, cioè gli elettori di origine ispanica, avrebbero potute far pendere l'ago della bilancia proprio verso la Clinton, soprattutto in stati come la Florida.

LA NOVITÀ
Le elezioni hanno presentato un aspetto nuovo, il massiccio voto anticipato. Proprio studiando questo fenomeno, è stato possibile disegnare la composizione del corpo elettorale, almeno in linea di massima. Prima ancora che aprissero le urne ieri mattina alle sei, infatti, un terzo degli americani aveva votato.
E la maggior parte di questi voti era venuto da donne e da minoranze, con i latino-americani in aumento e gli afro-americani in diminuzione. Tuttavia, alle analisi mancavano i dati dell'ultima domenica prima del voto, che ha visto invece la mobilitazione delle chiese dei neri, con una giornata titolata souls to the polls, anime al seggio. E' tradizione storica che le chiese afro-americane organizzino autobus per portare i loro fedeli al voto. Si tratta di una iniziativa civica, poiché la maggioranza dei fedeli non ha mezzi di trasporto, e spesso sono persone anziane o famiglie con bambini. E' possibile dunque che quel 15 per cento in meno di elettori di colore che si erano registrati nel voto anticipato abbia recuperato domenica, che era l'ultimo giorno dedicato al voto anticipato, e soprattutto ieri all'apertura ufficiale dei seggi. Barack Obama stesso ha fatto campagna senza mezzi termini su questo fronte: «Se avete a cuore la mia presidenza, andate a votare, dite ai vostri amici e ai vostri parenti di andare a votare. Dite loro che ve l'ho chiesto io personalmente». Sarà interessante vedere nelle analisi approfondite dei prossimi giorni se alla fine i neri lo hanno ascoltato. Ma non solo loro. I dati del voto anticipato, confortati da numerosi sondaggi, provavano che un altro pilastro della Obama Coalition era indebolito: quello dei giovani.

MILLENNIALS
I millennials, cioè gli americani fa i 18 e i 34 anni d'età, hanno votato per Obama con una maggioranza del 66 per cento nel 2008 e del 60 per cento nel 2012. Ma gli studi pre-voto dimostravano che l'erede naturale di Obama, Hillary Clinton, non riusciva a salire oltre il 58 per cento, e questo pur dopo aver assunto durante l'estate i tecnici che avevano lavorato alla campagna di Bernie Sanders, proprio nella speranza di convincere i giovani a spostarsi nel suo campo.

Alla vigilia del voto invece un 22 per cento si schierava con Trump, e un 17 per cento dichiarava che non avrebbe votato né per lei né per lui. 

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