Usa 2016, Snapchat la vera rivelazione della campagna elettorale

Usa 2016, Snapchat la vera rivelazione della campagna elettorale
di Maria Latella
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Martedì 8 Novembre 2016, 16:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 02:21
​La vera rivelazione di questa campagna elettorale e stata Snapchat, un metodo unico per raggiungere gli elettori più giovani. Il primo ad accorgersene e stato Bernie Sanders che, a 74 anni, ha avuto e mantiene un largo seguito tra gli elettori sotto i trentacinque.

Ho scoperto Snapchat questa primavera quando per due mesi ho tenuto una serie di seminari allInstitute of politics delluniversita di Chicago. Un giorno è arrivata all'istituto una studentessa:
«Vorremmo promuovere il tuo prossimo seminario su Snapchat», mi ha detto con la sicurezza di una nativa. Mia prima reazione: «Unaltra app!». Cosi le ho spiegato che Snapchat non ce lavevo perché sono gia su Facebook e Twitter, non volevo impegnarmi su altro per non diventare matta. Lei ha insistito: «Su Snapchat bisogna esserci», ha sentenziato perentoria. Così ci sono andata e i successivi seminari sono stati promossi tra gli studenti dell'universita di Chicago proprio come lei aveva suggerito.

Snapchat a parte, il vero trionfatore di questa campagna elettorale e stato Twitter. E Donald Trump il suo profeta. Forse perché i 140caratteri si prestano molto alla sua personalità così abrasiva. Il candidato repubblicano è un natural born troll (un provocatore naturale). Memorabili certe sue dichiarazioni, via tv e via Twitter. Nel suo discorso di ringraziamento annunciò che se Hillary Clinton fosse stata un uomo non sarebbe arrivata neppure al 5% dei voti. E' stato solo uno dei tweet con i quali ha inondato la campagna elettorale. Per la gioia dei giornalisti: anche nelle giornate senza comizi i suoi 140 caratteri alimentavano la stampa. La Cnn, in crisi di ascolti e finanziamenti nell'era pre Trump, ha rimpinguato le casse dedicando ore e ore alla campagna elettorale del tycoon.

Ma chi di Tweet colpisce, di tweet perisce. Nellultimo giorno di comizi, lo staff di Trump ha preso possesso del mezzo, impedendo a The Donald di twittare liberamente. Incredibile metafora dei tempi in cui viviamo. Se vi piace la serie tv "Black mirror" beh questa del candidato metaforicamente ammanettato potrebbe essere il plot di una puntata.

Ma, come si diceva, tra i social media la vera novità è stata Snapchat.
Ed è semplice capire perché. Stiamo passando dalla politica dell'apparire, in cui dovevi essere telegenico, alla politica della personalità, perché devi avere una personalità in linea col mondo che vive di foto e video. Con Snapchat la barriera tra vita privata e vita pubblica viene ulteriormente erosa. É come se il politico fosse disposto a dare in pasto all'opinione pubblica sempre più pezzi di sé stesso. Cnn ha affidato a uno dei suoi giornalisti di punta uno show con le famiglie dei candidati alla nomination. Nell'aprile scorso, seduta nel salottino del mio appartamento di Chicago, ho conosciuto cosi la famiglia Kasich e la famiglia Rubio. Anche i Trump, si capisce. Nella storia della tv mai si era visto uno show di prima serata in cui la famiglia del candidato entra in scena. É una spettacolarizzazione estrema, e forse Hillary Clinton, che ha vissuto sulla sua pelle l'invasione dei media in camera da letto, riporterà saggiamente indietro lorologio della comunicazione. All'era in cui nessuno sapeva chi fossero le sorelle Kardashian
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