Russia, è Trump-mania. Il Cremlino resta prudente

Russia, è Trump-mania. Il Cremlino resta prudente
di Giuseppe D'Amato
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Venerdì 11 Novembre 2016, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 13:35

MOSCA - «Abbiamo avuto dei contatti. Sono stati momenti di lavoro». Così il viceministro degli Esteri russo, Serghej Rjabov, ha ammesso i legami con la squadra di Donald Trump. «Conosciamo ha proseguito l'alto esponente della diplomazia federale la maggioranza delle persone che gli sono attorno. È gente che in passato ha avuto rapporti con rappresentanti russi» Come fanno di solito tutte le Amministrazioni di riguardo, Mosca ha svolto il tradizionale lavoro di relazione con quei repubblicani, già esponenti del team di George W. Bush nel primo decennio del nuovo secolo, che ora sono vicini al neopresidente Usa.

Il sentimento verso la Russia è il punto di riferimento da non perdere mai di vista in questa parte del Vecchio Continente. Se da una parte vi è soddisfazione per lo scampato pericolo dell'elezione della russofoba Hillary Clinton alla Casa bianca dall'altra vi è la preoccupazione degli specialisti per l'imprevedibilità e l'inesperienza di Donald Trump. «Non abbiamo alcuna euforia - ha chiarito Rjabov -. Durante la campagna elettorale sono state espresse dalla squadra di Trump posizioni abbastanza dure nei confronti della Russia». Perciò «non ci aspettiamo nulla di particolare dalla nuova Amministrazione Usa».

LA FESTA NEI BAR
A Mosca, però, non tutti la pensano così. Nella lunga nottata elettorale americana alcuni politici ultra-patriottici hanno organizzato la maratona per Trump in un bar, tappezzato di ritratti di Vladimir Putin, del miliardario americano e della francese Marie Le Pen. «Siamo ha raccontato ad un quotidiano della capitale il giornalista Dmitrij Drobnitsky dalla stessa parte nella lotta tra l'élite globale e la gente comune che combatte per la difesa dei propri interessi». Ma «non sarà facile sottolineava Aleksej Zhuravliov del partito ultra-conservatore Patria -. Se gli Stati Uniti non si comporteranno come i gendarmi del mondo, possiamo sperare di cooperare. Trump è una persona realista». In generale, in Russia la gente è contenta più che altro per la sconfitta della Clinton. E questa per i russi è la vera vittoria di Vladimir Putin. «Non perché ha trionfato Trump prova a spiegare il politologo Stanislav Belkovsky ma perché il presidente ha mostrato che l'establishment Usa non controlla il suo Paese».

Tra le file del partito Russia Unita filo-Cremlino i sorrisi mercoledì alla Duma non erano pochi. Vincono i valori tradizionali contro le storture dell'Occidente. La Chiesa ortodossa russa nutre verso il nuovo capo della Casa bianca grandi speranze. Anche gli ultra-conservatori cosacchi, un tempo difensori dello zar, fanno festa. Quelli di San Pietroburgo hanno deciso di nominare Donald Trump cosacco onorario. Il neopresidente Usa è stato invitato nel capoluogo baltico per assistere ad un «programma indimenticabile» che gli faccia conoscere «il misterioso animo russo».

I MEDIA FEDERALI
I mass media federali cercano di spiegare ai russi chi è realmente il miliardario Donald Trump, ma il compito non si presenta facile. Nella lunga nottata televisiva Rossija 24, il principale canale di notizie, mostrava di continuo lo scenetta irriverente di due attori, con sembianze dei due candidati, che erano seduti su due poltrone di spalla e litigavano. Cambiare il registro mediatico sarà fondamentale per sperare di risollevare i rapporti bilaterali.