Roma, caos seggi: al primo turno spariti 30mila voti. Alfano: «Anomalie in 40 sezioni»

Roma, caos seggi: al primo turno spariti 30mila voti. Alfano: «Anomalie in 40 sezioni»
di Fabio Rossi
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Giovedì 16 Giugno 2016, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 08:43
A tre giorni dai ballottaggi, a Roma il primo turno non è ancora finito, tra conteggi nel caos in decine di sezioni e una prevedibile pioggia di ricorsi. I risultati finali dell'ufficio elettorale centrale del Campidoglio, definiti ieri sera all'ex Fiera di Roma, parlano di 40 sezioni chiuse in maniera irregolare, pari a quasi trentamila voti spariti: per 32 di queste i voti non sono stati proprio conteggiati, mentre le altre 8 restano sub judice. «La situazione di queste otto sezioni è talmente grave che non si riesce a capire neanche se mancano i verbali e le schede, le tabelle di scrutinio - attacca Barbara Saltamartini, coordinatrice della lista Noi con Salvini a Roma - Ed è assordante il silenzio di chi, come i Cinque stelle, in Parlamento grida all'onestà e alla legalità, e su questo scandalo non spende una parola». E Matteo Salvini chiede «che siano sospesi i ballottaggi di domenica».
 
I RICORSI
Ieri sera i rappresentanti di diversi partiti, dal Pd a Fratelli d'Italia, hanno posto le loro osservazioni sui verbali definitivi dell'ufficio elettorale, ponendo la base per successivi, possibili ricorsi. Oggi il Tar ne discuterà il primo: quello presentato da Andrea Signorini, candidato minisindaco di Lega e Fdi al II Municipio, contro l'esclusione dal ballottaggio di domenica a vantaggio di Fabio Fois (M5s). Ma è molto probabile che ai giudici amministrativi toccherà un ruolo fondamentale, nelle prossime settimane, per riparare al caos del 5 giugno.

IL QUESTION TIME
Sul tema è intervenuto Angelino Alfano, rispondendo a un'interrogazione di Fabio Rampelli, capogruppo Fdi alla Camera. «In alcuni casi non è stato completato lo spoglio delle schede, mentre in altri è stata ultimata la verbalizzazione delle operazioni di scrutinio - spiega il ministro dell'Interno - Voglio rassicurare che gli adempimenti prescritti per legge sono stati comunque completati». Inoltre, sottolinea l'inquilino del Viminale, «non si è verificato alcuno smarrimento di schede». Ma Rampelli punta il dito anche «sulle condizioni disumane nelle quali i seggi sono stati costretti a lavorare: composti anche da donne, anziani e persone non selezionate in base a caratteristiche di resistenza fisica cui è stato imposto di lavorare fino a 48 ore filate, con conseguenti disastrose gestioni cui più facilmente allignano tentazioni di brogli elettorali».

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