Regionali Lazio, Zingaretti parte in salita: la maggioranza ferma a 24

Regionali Lazio, Zingaretti parte in salita: la maggioranza ferma a 24
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 7 Marzo 2018, 10:34 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 09:21

Nicola Zingaretti ha vinto la battaglia più difficile, strappando la conferma alla presidenza della Regione, ma ora affronta un altro problema non proprio banale: governare il Lazio senza maggioranza. I numeri della ripartizione dei seggi della Pisana non sono incoraggianti: la legge elettorale non assicura una maggioranza forte a chi vince. Il centrosinistra conta su 24 consiglieri a cui si aggiunge il venticinquesimo che si chiama Zingaretti (anche il presidente può votare). Per avere la maggioranza servono 26 voti, visto che i consiglieri sono 50 più uno (il governatore). Primo scoglio, l'elezione del presidente d'aula. Serve una maggioranza qualificata, bisognerà trovare una intesa con le opposizioni. Per l'approvazione del bilancio, discorso più delicato: in linea teorica, tutta la minoranza unita con 26 voti potrebbe bocciarlo. L'opopsizione è formata da 15 del centrodestra (6 Fi, 4 Lega, 3 Fdi, 1 Nci-Udc, 1 Epi), 10 di M5S, uno della Lista Pirozzi.

SUDDIVISIONE
Come raggiunge quota 24 il centrosinistra? Nel Pd sono 18: 9 con il proporzionale (7 a Roma, uno a Frosinone e uno a Latina), 9 dal premio di maggioranza (5 a Roma più uno per ciascuna delle altre quattro province). Chi sono? C'è il recordman delle preferenze, Daniele Leodori (presidente uscente del Consiglio) con 16.256 voti personali. Gli altri (ma il calcolo delle preferenze ieri sera non era stato completato): posto sicuro per alcuni consiglieri uscenti, come Lena, Vincenzi, Patanè e Valeriani. Dovrebbero farcela l'ex assessore di Roma Capitale, Marta Leonori, e la capogruppo uscente in Comune, Michela Di Biase. Curiosità: per il dodicesimo posto utile sprint tra Valentina Grippo, Simone Lupi e Michele Civita. Dalle province altri due consiglieri uscenti (Buschini di Frosinone con 16 mila preferenze e Panunzi di Viterbo) e l'ex assessore Refrigeri (Rieti). La Lista Zingaretti, seconda formazione della maggioranza, ha tre consiglieri: De Paolis, Bonafoni e Quadrana (tutti uscenti). Si arriva a 24 con Capriccioli di +Europa, Ognibene di Leu e Ciani di Centro Solidale.

L'opposizione è frammentata. Pirozzi balla da solo ed esclude accordi con Zingaretti. M5S ha 10 consiglieri, guidati da Roberta Lombardi: in termini di preferenze molto bene Valentina Corrado e Davide Barillari, assai apprezzato dalla base. Dietro, battaglia all'ultima preferenza (poche secondo tradizione M5S): dovrebbe farcela Francesca De Vito, sorella di Marcello, presidente del consiglio comunale. Nel centro destra, in FI bagno di preferenze per Palozzi e, a Latina, Simeone, entrambi sopra quota 12 mila. Sei gli azzurri, dovrebbero farcela gli uscenti Aurigemma e Cangemi, in corsa Laura Cartaginese, da capire se riuscirà nel finale la rimonta di Roberta Angelilli. Tre i posti a FdI: in corsa Ghera, Della Rocca, Colosimo e Righini. Esordio per la Lega: Daniele Giannini e Laura Corrotti a Roma e Orlando Tripodi a Latina, quarto posto era in ballo tra il romano Enrico Cavallari e la frusinate Alessia Savo. Per Nci-Udc c'è Sbardella, mentre Parisi dovrebbe prendere il posto che spetta a Epi.
 

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