Mauro Antonini, candidato presidente di CasaPound, dopo il 9% delle elezioni Ostia, municipio di Roma, questa volta a quanto puntate?
«Puntiamo tra il 5 e il 7 per cento, o meglio vogliamo eleggere due o tre consiglieri. Saremo una pattuglia molto agguerrita. Nel Lazio vogliamo ottenere un risultato più ampio rispetto alla media nazionale».
Facendo leva sulla paura?
«No, dando risposte».
CasaPound è maturata rispetto ai debutti? Insomma, il suo movimento ripudia la violenza?
«Il nostro simbolo è depositato al Viminale, adesso è vero siamo più maturi perché andiamo oltre le ideologie. La definizione di fascisti e razzisti ci sta stretta».
La sua proposta per la sanità?
«Decongestionare i pronto soccorsi, aprirne altri di prossimità per i codici bianchi e verdi. Poi bisogna capire quanto gravino sulla spesa pubblica gli immigrati e i clandestini».
Prima i laziali?
«Prima gli italiani e le fasce più povere. Propongo il reddito regionale di natalità, da 500 euro al mese, da 0 a 16 anni, per tutti i nati italiani. Poi il mutuo sociale per far ripartire l'edilizia. Servono due nuovi quartieri popolari, stile Ventennio e non Corviale».
Rifiuti?
«Il Lazio deve essere autonomo: serve un polo di smaltimento unico per tutta la regione».
Dove?
«Ad Allumiere, in un terreno demaniale, qui vanno portate tutte le tecnologie».
Sergio Pirozzi vi strizza spesso l'occhiolino: perché?
«Forse perché non ha bisogno di altri nemici».
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