«Le Olimpiadi? Criminale parlarne»: Gaffe (con retromarcia) della Raggi

Virginia Raggi
di Simone Canettieri
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Mercoledì 1 Giugno 2016, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 15:12
«Ritengo che oggi sia criminale parlare di Olimpiadi». Virginia Raggi, martedì sera a Piazza Pulita, ci è andata giù pesante. Ma non una novità. Forse sarà l'effetto della televisione. Qualche settimana fa, ospite di Porta a Porta, alla stessa domanda spense la fiaccola olimpica spiegando che «da qui al 2024 i romani saranno morti nel traffico e nelle buche». In mezzo, però c'è stato l'incontro con il presidente del Coni Giovanni Malagò. Un'ora di faccia a faccia terminato con l'affermazione «aperturista» che suonava così: «Nessun pregiudizio, ma adesso le Olimpiadi non sono una priorità, poi vedremo».

Parole quasi concilianti vissute come «un mezzo successo» dai vertici dello sport nazionale. Un ripensamento che si inseriva nella linea un po' ondivaga della Raggi, partita a febbraio in campagna elettorale con la «richiesta di referendum» accompagnato dal no ai Giochi perché «sono uno spreco di soldi».

LO SCONTRO
La premessa serve a capire le reazioni che ci sono state all'ultima uscita della grillina che ha rotto appunto la pax olimpica con il Coni. Prima Malagò infatti ha fatto passare la nottata, poi ieri mattina ha aspettato qualche ora in attesa di una rettifica e poi ha risposto all'aggettivo «criminale» facendo muro: «Le affermazioni di Virginia Raggi sono umilianti, offensive e incomprensibili», è stata la replica dura del capo dello sport. Che poi ha continuato: «Sono rimasto molto sorpreso in negativo dalle sue dichiarazioni», ha sottolineato il presidente del Coni, che rivolgendosi ai ragazzi durante un incontro ha tuonato: «Partire con un preconcetto sul tema delle Olimpiadi è una follia, ribellatevi».
 
«Dire oggi una cosa del genere, dare del criminale a chi parla delle Olimpiadi si commenta da solo», ha aggiunto, specificando che «penso sia invece un boomerang per lei, perché il mondo dello sport non può accettare questo discorso del criminale». Una tempesta perfetta, scoppiata a pochi giorni dal voto. Un campanello d'allarme non sottovalutato soprattutto dallo staff del M5S, attento a non turbare un elettorato eterogeneo. Così è arrivata la «pezza» con una dichiarazione soft della Raggi, all'insegna del classico sono stato fraintesa. «Criminale - ha provato a correggere il tiro la grillina - è disinteressarsi e snobbare i problemi reali dei romani pensando solo alla realizzazione delle grandi opere».

E qui poi la capriola all'indietro su quel «criminale» affibbiato alla candidatura della Capitale: «Non mi riferivo ovviamente alle Olimpiadi, di fronte alle quali non c'è alcun pregiudizio da parte del M5S, anche se la nostra linea non cambia: Roma deve prima pensare all'ordinario e poi valuteremo lo straordinario». Avanti e indietro, insomma. Come su una funivia, giusto per rimanere in tema. Malagò in serata ha preso atto della retromarcia facendo trapelare di aver «apprezzato» la rettifica della Raggi. Perdonata? Sì, anche se con una punta di sana perfidia: «Si è resa conto che non aveva proprio senso la sua dichiarazione».
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