Elezioni, Salvini: «Prima il governo, poi il congresso. Ma non inventiamo minestroni»

Elezioni, Salvini: «Prima il governo, poi il congresso. Ma non inventiamo minestroni»
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Domenica 11 Marzo 2018, 12:53 - Ultimo aggiornamento: 17:57
«Adesso si lavora senza smania e ansia da prestazione. Farò di tutto per rispettare il mandato ricevuto dagli italiani, che è quello di fare il premier, ma senza scendere a patti e rinnegare la nostra bibbia, ovvero il nostro programma di governo». Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, davanti alla platea della Scuola di formazione politica della Lega, a palazzo Castiglioni. «Io non sto smaniando, non mi alzo al mattino pensando che o faccio il presidente del consiglio o sono un uomo finito. Io sono a disposizione, a servizio: se per svolgerlo ci sono numeri, condizioni e un programma da seguire come una bibbia sono a disposizione, se si fanno paparacchi o minestroni no. Se qualcuno pensa che questo voto è un incidente di percorso si sbaglia».​

«Non ho chiesto il voto degli italiani per fare il presidente del Senato», ha sottolineato. Salvini non ha voluto commentare l'ipotesi che i suoi candidati alle presidenze delle Camere siano Roberto Calderoli e Giancarlo Giorgetti, sottolineando di avere «183 parlamentari» fra cui scegliere.


Per le presidenze delle Camere, ha spiegato Salvini, «penso che fare il contrario di quello che gli italiani hanno scelto la settimana scorsa sarebbe una follia, e ci sono due forze politiche che hanno vinto le elezioni, non è difficile capire con chi si ragionerà».

«Il percorso della Lega mi sembra chiaro e se ne sono accorti tutti sia dentro sia fuori ed è stato accettato con entusiasmo sia dentro sia fuori. Quindi, prima viene la possibilità di andare al governo per passare dalle parole ai fatti e poi la Lega farà i suoi e passaggi che deve fare: sì, ci sarà un congresso», ha poi risposto a chi gli chiedeva se dopo il successo elettorale la Lega andrà a congresso sulla "nuova" linea, come sta facendo Marine Le Pen in Francia. «Sono contento che siano stati smentiti quei gufi da salotto che dicevano che la scelta nazionale della Lega ci avrebbe penalizzato al Nord - ha detto Salvini a margine della scuola politica del partito -, non abbiamo mai preso così tanta fiducia e consenso».
Quanto alla leader del Front National, «le ho mandato il mio augurio», ha risposto.


«I vincoli Ue? Se ci aiutiamo a cresce li rispettiamo, altrimenti per me quei vincoli valgono zero, prima vengono gli italiani», ha detto ancora il leader della Lega, sottolineando che lunedì sarà «per l'ultima volta» a Strasburgo da eurodeputato, dove ci sarebbero «facce scure» per l'esito delle elezioni italiane.

«Grillo sulle Olimpiadi ha cambiato leggermente parere - ha poi affermato Salvini - a Roma non andava bene ma a Torino sì. Noi, da forza di governo, ne parleremo, perché tutto quello che porta l'Italia a crescere è per noi ok. Ovviamente nel rispetto del territorio».

«Ho il dovere di dialogare con tutti e non serbare rancore. Ma mi sono tolto la soddisfazione di dire di no. Stasera, stranamente dopo le elezioni, sono stato invitato in tv da Fazio gli detto "no grazie, faccio altro"», ha quindi raccontato il leader del Carroccio il quale, diverse volte in campagna elettorale aveva criticato il conduttore Rai per non averlo invitato.


 
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