Confronto Giachetti-Raggi a Skytg24 prima del ballottaggio

Confronto Giachetti-Raggi a Skytg24 prima del ballottaggio
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Mercoledì 15 Giugno 2016, 20:52 - Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 16:58

Si sono sfidati stasera in piazza del Campidoglio in diretta tv su Sky Tg24, ma da lunedì uno solo dei due potrà entrare da sindaco a Palazzo Senatorio. Virginia Raggi e Roberto Giachetti sono andati al confronto in prima serata tra attacchi, polemiche, tensioni ed endorsement di forze politiche e sociali e di vip.

Confronto che è cominciato con una stretta di mano tra i due candidati. Il primo ad arrivare nella piazza per l'intervista a due è stato Giachetti. Entrambi sono stati accolti dagli applausi dei rispettivi supporter. Domande uguali per entrambi i candidati, un minuto e mezzo a testa per ogni risposta con un countdown per scandire il tempo e tre diritti di replica ciascuno più una domanda incrociata da parte dei sostenitori. Queste le regole del confronto. Il presentatore, Gianluca Semprini, ha ricordato che si tratta dell'ultimo «confronto in tv tra i due candidati».

 
EMERGENZA RIFIUTI La prima domanda rivolta ai due candidati riguarda l'emergenza rifiuti e lo sciopero dell'Ama. «Lo sciopero di oggi è nazionale per rinnovo del contratto, ovviamente il tema coinvolge anche Ama - ha detto Giachetti - Io vengo da via delle Botteghe Oscure, è pieno di immondizia e fa schifo. Si deve cambiare, proseguendo sul piano avviato dal presidente Fortini, e con una riorganizzazione del personale, con 360 zone in cui suddividere in città. Va concluso il ciclo dei rifiuti, e riportato dentro Roma, e puntare sugli ecodistretti, per risparmiare e abbassare la Tari». Raggi ha invece risposto: «Il problema purtroppo è di Ama e di come è stato gestito. Ama deve chiudere il ciclo dei rifiuti, perché sta sostenendo la parte più onerosa che è quella della raccolta. Il vero problema è che la scorsa giunta, targata Pd, ha detto di aver chiuso Malagratta, peccato non abbia approntato un sistema di gestione dei rifiuti e quindi dobbiamo mandarli all'estero. Quando le cose si fanno di facciata e non di sostanza, ci troviamo queste situazioni».

DEBITO La seconda questione riguarda il debito. «Siccome Cassa depositi e prestiti è per l'80% del Mef, credo sia onere del ministero riuscire a fare gli interessi dei cittadini», ha detto Raggi.

«Interessante scoprire che da una trasmissione ad altra Raggi cambia opinione - ha replicato Giachetti - In un'altra trasmissione ha detto parte del debito non voleva pagarlo significherebbe il default della città. Noi dobbiamo aprire tavolo con governo, Cdp e banche, per la rinegoziazione del debito, pensando a un prestito dal Tesoro. E contemporaneamente dobbiamo sfruttare i tassi possibili, arrivando a 1-2% di interesse sui mutui, per recuperare 200 mln all'anno, da investire sul sociale e sull'abbassamento dell'Irpef. In questo momento con tassi e debito e piano di rientro non possiamo abbassare l'Irpef. Se rinegoziamo il debito e i tassi di interesse, portandoli all'1-2%, possiamo produrre un risparmio di 200 milioni l'anno, e ciò riguarda i romani e gli italiani», ha detto ancora.

OLIMPIADI Poi il dibattito si concentra sulle Olimpiadi. «Se sarò sindaco sarò io a indire un referendum consultivo sulle Olimpiadi, vediamo cosa farà Giachetti che non ha aderito a quello dei radicali. Ma i problemi dei romani sono altri, non mi chiedono delle olimpiadi. Dire che se la candidatura olimpica di Roma non sarà accolta la città sarà immobile é agghiacciante», ha detto Raggi, mentre Giachetti ha replicato: «Se si raccolgono le firme per il referendum dei radicali voto a favore delle olimpiadi. Giachetti non è per la politica dei no. Le olimpiadi portano lavoro, la metro arriverà fino a Tor Vergata, 150 campetti attrezzati».


BUCHE E APPALTI La questione successiva è l'emergenza buche e appalti: «Nei primi 100 giorni farò un servizio 06-zero buche per risolvere il problema immediato, in attesa di nuovi appalti - ha detto Giachetti -. Bisogna fare gare programmate per almeno tre anni, con garanzia che siano pulite. Sugli appalti in generale terrò come competenza i Lavori pubblici, che affiderò ad Alfonso Sabella», magistrato ed assessore alla Sicurezza nella giunta Marino. «I soldi per le buche si possono trovare dal tesoretto di 1,2 miliardi di euro degli sprechi, ma ci vuole la volontà politica per aggredire sacche di privilegi, cosa mai fatta - ha ribattuto Raggi -. Dobbiamo rispettare le norme sugli appalti. Mi sorprende questa rinnovata verve legalitaria» di Giachetti.

I REDDITI Il conduttore del dibattito ha poi chiesto a Giachetti di chiarire la quesione dei due casaletti dichiarati di sua proprietà a Subiaco al centro di polemiche negli ultimi giorni. «I due casaletti? Sono cinque stanze tutte assolutamente regolari e sono esattamente due fabbricati di cui uno demolito e ricostruito. Gli altri fabbricati sono per il motore della piscina. Sono tutti regolari. L'onestà non è in discussione», ha risposto il candidato Pd.

Virginia Raggi, parlando dei suoi redditi, ha ribadito di dichiarare «tra i 20mila e 25mila euro lordi l'anno» perché «quando ho fatto il consigliere, lavorando 10 ore al giorno, ho smesso di fare l'avvocato. Come consigliere comunale percepisco 2400 euro lordi per dodici mesi, 1.100 netti».

L'INDOVINELLO Ai candidati è stato poi proposto il gioco di riconoscere un Municipio di Roma sulla mappa. Roberto Giachetti ha indovinato mentre Virginia Raggi no. Alla domanda a chi intitolerebbero una via Giachetti ha risposto «a Marco Pannella», mentre Raggi ha detto che farebbe decidere ai romani.

TASSE E VATICANO Far pagare le tasse alla Chiesa a Roma? Virginia Raggi e Roberto Giachetti hanno risposto entrambi in modo affermativo, ma con accenti diversi. «Siamo stati i primi a denunciare che le attività commerciali in immobili della chiesa non pagano tasse, ma Marino e il Pd sono stati sordi - ha detto Raggi -. Certo che andremo a chiederle, è stato Papa Francesco a dire che é giusto». «La Chiesa deve essere a livello di ogni altra associazione: ciò che é commerciale si paga, ciò che é assistenza e sociale c'é l'esenzione - ha risposto Giachetti -. Bisogna capire qual é la prevalenza». «Sono stupito delle sue dichiarazioni - ha incalzato Raggi -. Lei ha detto che ha fatto il capo di gabinetto per un precedente sindaco, perché non vi siete mai impegnati a fare quello che dite? Avete avuto la possibilità per 20 anni e non l'avete mai colta. Sono solo promesse elettorali». Alla domanda sulla fede personale Raggi ha risposto: «Questo non ha alcuna attinenza» con il tema delle tasse alla Chiesa, mentre Giachetti ha risposto di essere agnostico.

LA GIUNTA Quando è stato chiesto ai due di elencare i nomi della propria giunta, Giachetti (che l'ha annunciata da tempo) ha ricordato che «in squadra ci saranno sei donne, tra cui Livia Turco, poi il questore Tagliente alla sicurezza, l'ex assessore della giunta Marino, Rossi Doria, Marino Sinibaldi alla Cultura
». Raggi invece ha detto che la sua giunta sarà annunciata «tra domani e venerdì, la stiamo completando. Mi prendo tutto il tempo, é fondamentale avere nomi di livello. Dopo una prima scrematura con lo staff dei parlamentari voglio selezionare io. Sta venendo molto bella, sono tutti pronti a collaborare. Berdini? Molti professionisti hanno chiesto riservatezza anche per il trattamento riservato a me dalla stampa. L'assessore a tempo? Sarà assessore di scopo per le aziende partecipate del Comune.

DOMANDE INCROCIATE Poi è stata la volta delle domande incrociate da parte dei supporter. Un'elettrice di Giachetti ha chiesto alla Raggi se, nel caso in cui lei ricevesse da sindaco un avviso di garanzia, consulterebbe i cittadini attraverso il blog di Grillo e come i cittadini vi si potrebbero registrare. «Per noi la coerenza è fondamentale, dentro le istituzioni non devono esserci condannati. Se un sindaco riceve un avviso di garanzia deve sentire i cittadini che si potranno esprimere creando un accesso al sito del Comune o a blog di Grillo». L'ex capogruppo M5s Marcello De Vito ha invece chiesto a Giachetti se avesse votato la legge Fornero o il decreto salva banche. Giachetti ha risposto di aver votato la legge Fornero, espressione di un «governo di salvaguardia nazionale, sull'orlo del default. Se partecipo a una maggioranza, io voto di conseguenza».

Cosa direbbe se fosse sindaco di Roma a Massimo Carminati, presunto capo di Mafia Capitale? «Ho paura di chiunque faccia male a Roma - ha detto Roberto Giachetti -, sono garantista ma quello che emerge ha fatto malissimo alla città. Non ho nulla da dirgli se non che se divento sindaco sarò vigile e attento perché non vi siano più infiltrazioni come quelle che abbiamo visto». «Nelle intercettazioni dell'inchiesta Carminati diceva di avere il controllo di 3 candidati su 4 - ha risposto Raggi -, noi saremo incorruttibili, come dicevano loro stessi di Fucci (sindaco M5S di Pomezia, ndr). Con noi i giochi saranno finiti». Sulla sicurezza la candidata M5S promette «maggior presidio sulle strade, non solo in centro, ma deve aumentare anche la sicurezza percepita. Vigili urbani non possiamo assumerle altri, ma un concorso é già stato fatto». «Metteremo mille telecamere in più con una centrale operativa che vigili su tutta la città - così Giachetti -. Le forze dell'ordine in più schierate per il Giubileo rimangano a Roma anche dopo. I vigili vanno riorganizzati».

ATAC Riguardo alla questione Atac, Giachetti ha detto che la «Prima cosa da fare è mettere 150 nuovi autobus e proseguire sul lavoro di Rettighieri, che ha portato in procura i fascicoli delle malefatte in Atac e ha cacciato via i dirigenti infedeli. Bisogna andare avanti su questa strada portata avanti da Rettighieri e risanare l'azienda».

«Questi 159 autobus di cui parla Giachetti sono stati acquistati con un leasing, ci vendiamo un risultato non nostro», ha replicato la candidata del Movimento Cinque Stelle, «Questa gara l'ha fatta Tronca, non il Pd», ha aggiunto. «Sul sito di Giachetti abbiamo trovato l'intenzione di privatizzare Atac o meglio di risanarla perché così per i privati è più interessante.
Ma
Atac va risanata e mantenuta pubblica perché se entrano i privati succede quello che è successo con Roma Tpl».
Allora Giachetti ha risposto: «Io parlo di altri autobus, e di 70 all'idrogeno». E riguardo alla polemica legata alla sua intervista sulla possibilità di privati in Atac, ha detto: «Un sindaco dovrebbe saper leggere. Quello è un titolo di giornale e la mia dichiarazione non diceva minimamente quello».


L'APPELLO FINALE È arrivato quindi il momento degli appelli finali. Ha cominciato la Raggi: «Con le intercettazioni di Mafia Capitale é tutto chiaro ai romani. Tagliare gli sprechi e i privilegi lo può fare solo una forza politica pulita che non prende finanziamenti e risponde soltanto ai cittadini. Vogliamo una città dove sia bello vivere e questo noi faremo. Abbiamo lavorato tanto in questi tre anni, in Comune e in Parlamento, e tutto quello che abbiamo promesso l'abbiamo fatto: abbiamo tagliato stipendi e rimborsi elettorali dei parlamentari, restituito 42 milioni, proponiamo il reddito di cittadinanza, ci impegniamo per far cambiare verso a questa città e a questa società».

Infine è stato il turno di Giachetti: «Non voglio fare un appello. Voglio spiegarvi perché mi sono candidato, una scelta che anche alla persona più esperta fa tremare le mani. Ho incontrato tanta rabbia in questa campagna elettorale, anche per responsabilità della nostra parte politica. Ma con la rabbia non si va da nessuna parte. Io ci ho messo passione ma ho sentito anche dibattiti sulla mia barba. Se mi darete la possibilità di occuparmi di Roma sarà la realizzazione del più grande sogno della mia vita».

Una nuova stretta di mano fra i due candidati ha quindi concluso il confronto. Scesi dal palco i due sono stati acclamati dai rispettivi supporter. «Virginia sindaco di Roma» e «Roberto, Roberto» i cori. Giachetti si è fatto un selfie con il suo gruppo. «Come è andata? Bene, io mi sono divertito spero anche i romani
», ha detto Giachetti, «Peccato che non se ne siano fatti altri, ma i confronti si fanno in due».

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