Università, modifiche ai test di accesso:
potrebbero essere validi per più atenei

Mariastella Gelmini (foto Robrto Monaldo - Lapresse)
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Mercoledì 23 Febbraio 2011, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 18:16
ROMA - Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha annunciato oggi modifiche ai test di accesso alle facolt a numero chiuso. Rispondendo a un'interrogazione dell'onorevole Mario Pepe (Iniziativa responsabile), il ministro ha detto: «Concordo sul fatto che i test di cultura generale, in quanto tali, siano scarsamente adeguati al tipo di selezione di cui abbiamo bisogno. Serve più qualità e trasparenza e una valutazione effettiva dell'idoneità oltre che della competenza dello studente. Credo sia urgente sostituirli in tutto o in parte con quesiti di natura logico-deduttiva che premino soprattutto le capacità di analisi e ragionamento dei candidati».



Il ministro ha anche sottolineato che la capienza dei vari corsi nelle diverse sedi deve sempre essere rapportata alle strutture e ai docenti disponibili, fermo restando che il sistema universitario deve essere in grado di far fronte alla totalità della richiesta. «Solo in questo modo - ha detto - possiamo garantire che lo studente abbia di fronte un percorso universitario davvero di qualità. Una causa non indifferente dell'alto numero di abbandoni che ancora caratterizza il nostro sistema è l'inadeguatezza della sede rispetto al numero degli studenti che la frequentano».



Contraria all'abolizione dei test, il ministro Gelmini ha avviato da tempo un confronto con i presidi, il Cun e il Consiglio nazionale degli studenti. L'Unione degli universitari ha sempre criticato i test di accesso ritenendoli una «selezione a priori del diritto allo studio», mentre la Cgil ha proposto, almeno per Medicina, un'unica graduatoria nazionale e test con domande attinenti alla preparazione scientifica necessaria.



Il ministro ha chiesto al Tavolo tecnico - ne fanno parte i presidenti delle conferenze dei presidi dei corsi interessati (medicina e chirurgia, veterinaria, odontoiatria, area sanitaria, architettura e scienza della formazione), rappresentanti della Crui, del Cun e Cnsu nonchè alcuni esperti - di valutare la fattibilità, già da quest'anno, di graduatorie che comprendano, di norma su base regionale, almeno due o tre sedi. Il problema, infatti, è che ciascun candidato compete per una sola sede e può quindi risultare escluso da tutto il sistema anche se, magari, con il punteggio ottenuto avrebbe potuto guadagnare una buona posizione nella graduatoria di un altro ateneo.



Concorrere simultaneamente per più sedi allargherebbe il ventaglio di opportunità. Si starebbe anche valutando la possibilità di far valere lo stesso test per l'accesso al corso di laurea sia in medicina sia in odontoiatria. Annunciato già da tempo, un alleggerimento, nei test, del peso delle domande di cultura generale (soprattutto per l'accesso alle facoltà di medicina), pare ormai scontato e di imminente introduzione (probabilmente già dal prossimo anno accademico).
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