Licei classici, la guerra del latino e greco
professori l'un contro l'altro armati

Licei classici, la guerra del latino e greco professori l'un contro l'altro armati
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Lunedì 25 Luglio 2011, 17:07 - Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 23:26
ROMA - Prof contro prof. Al liceo classico c' maretta fra i docenti di latino e greco, colonne portanti dell'indirizzo, e quelli delle discipline letterarie abilitati, da quest'anno, a rosicchiare un po' delle loro ore.



La storia è questa. Da sempre il prof di latino e greco è il re del classico. Al ginnasio la maggior parte delle ore sono le sue. Al super insegnante di lettere antiche spetta la formazione di base dello studente. Fino ad oggi, almeno, era così.



Ma la Gelmini ha cambiato le carte in tavola e nei licei monta la protesta, con un appello firmato da oltre 200 docenti che sta facendo il giro delle redazioni e delle scuole. Da quest'anno, infatti, il ministero spalanca le porte del ginnasio per l'insegnamento di italiano, storia, geografia, latino anche a chi è abilitato per queste materie ma non per il greco.



I tagli hanno fatto saltare tanti posti e bisogna piazzare gli insegnanti in esubero. Ai super laureati di lettere antiche è stato chiesto di fare spazio ai colleghi. Molti di loro perderanno ore e saranno suddivisi su più classi e cattedre e, soprattutto, come scrivono i docenti nel loro appello, ci sarà una caduta della «qualità della didattica delle lingue classiche: diventerà prassi abituale dividere l’insegnamento ginnasiale del latino e del greco, discipline caratterizzate da un elevatissimo grado di interdisciplinarità e pertanto comprensibili più efficacemente se affidate ad uno stesso docente».



D'ora in poi i due mondi si separeranno. Ai ragazzi potrà capitare che il loro bravissimo insegnante di latino debba fare un collegamento con un testo greco di cui, però, saprà leggere solo la versione italiana. Per non parlare di eventuali comparazioni fra autori. Insomma, inevitabilmente chi avrà le due materie assegnate a insegnanti diversi si troverà di fronte ad una preparazione un po' depotenziata.



Ma non finisce qui. Mentre ai prof di latino e greco è stato chiesto di fare spazio ai colleghi, per loro le porte degli altri licei e istituti restano sbarrate: «In seguito alla revisione delle classi di concorso, gli insegnanti abilitati in italiano, storia e geografia, oltre che negli istituti tecnici e professionali, potranno accedere ai licei (escluso il classico) - spiegano i docenti nel loro appello che riporta oltre duecento firme - gli insegnanti abilitati anche in latino, oltre che nei licei e istituti magistrali, potranno accedere al biennio del liceo classico (la loro presenza nel triennio del suddetto liceo era già contemplata)».



E gli insegnanti abilitati anche in greco? «Anziché essere promossi, sono stati bocciati. Potranno insegnare solo al liceo classico, come del resto è sempre stato, e fin qui nulla di male, ma se prima avevano, per così dire, l’esclusiva, adesso dovranno cedere una parte delle loro ore ad altri docenti». Insomma, è guerra fra poveri. E c'è già chi parla di «morte del liceo classico».



Mentre fra i presidi serpeggia un sospetto: «Ora che il latino è diventato opzionale allo scientifico, il passo perché il greco sia opzionale al classico è breve». Il tutto per motivi di risparmio. E se per i docenti di ruolo la nuova vita sarà dura, per i precari si tradurrà con una minore possibilità di accaparrarsi contratti e assunzioni. Eppure il super prof di latino e greco ha anni di studi duri e approfonditi alle spalle. Chi vorrà, in futuro, sobbarcarsi questo sforzo se le porte dell'insegnamento, poi, restano sbarrate? Per questo i prof chiedono al ministro Gelmini che «venga attribuito esclusivamente ai docenti della classe A052 (latino e greco) l'insegnamento di materie letterarie nel biennio del classico, come avveniva prima del riordino e come è previsto dalla legislazione vigente».
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