Nella classifica sono state analizzate complessivamente 4.388 università e di queste, 956 sono state incluse nella classifica secondo diversi criteri, come opinioni degli accademici e dei datori di lavoro, numero di citazioni, risorse dedicate all'insegnamento, numero di docenti e studenti internazionali. Commentando i dati italiani, il responsabile della Ricerca per QS, Ben Sowter, ha rilevato che «l'Italia é un Paese straordinario e spero che la classe dirigente decida di incrementare l'investimento per le università e la ricerca.
Favorire il cambio generazionale tra i ricercatori e fermare la preoccupante emigrazione giovani menti brillanti - ha aggiunto - é fondamentale per la per aumentare la competitività del paese.
Investimenti importanti - pubblici o privati - e continuativi nella ricerca e nella formazione terziaria, sono l'elemento che accumuna i Paesi in crescita». La classifica è stata ottenuta considerando criteri diversi. Dal punto di vista dell'impatto della ricerca, per esempio, la Scuola Normale Superiore è al 18/0 posto e la Scuola Superiore Sant'Anna al 27/o. Considerando invece le opinioni di oltre 75.000 accademici di tutto il mondo l'università di Bologna è al 77/0 posto, seguita dalla Sapienza Università di Roma (86/o). Le opinioni dei datori di lavoro collocano invece l'Università Commerciale Luigi Bocconi al 30/o posto, seguita al 53/o dal Politecnico di Milano.
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