A pagare il taglio sono state soprattutto le università del centro Italia, dove il numero dei docenti è diminuito del 13% (da 14.118 a 12.283); mentre la riduzione minore si è avuta nel nord est dove da 10.811 professori si è arrivati a 9.790 con una riduzione del 9,4%.
Nelle altre zone del paese, nord ovest e sud (isole comprese), le percentuali sono più vicine alla media nazionale (rispettivamente -10,8% e -11,5%). Nessun taglio invece, anzi un leggero aumento, all'interno delle università private, dove si passa da 2.548 a 2.569 professori (+0,8%). L'analisi per tipologie di docenti mostra che il crollo maggiore si è registrano tra i ricercatori che in quattro anno sono diminuiti del 24,41% (da 7.983 a 6.033); mentre tra gli associati si è registrata una tendenza inversa che ha portato a un aumento del 20,1% (da 15.884 a 19.081). I docenti ordinari, infine, passano da 14.532 a 12.124 con una riduzione del 16,6%.
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