Da settembre il bonus per il nido: stipendi esentasse fino a 150 euro

Da settembre il bonus per il nido: stipendi esentasse fino a 150 euro
di Lorena Loiacono
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Lunedì 20 Marzo 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 08:27

Per frequentare l’asilo nido arriva il bonus, un ticket da 150 euro per le famiglie che decidono di iscrivere il bambino in una struttura educativa per l’infanzia. Si tratta di un voucher che le imprese, pubbliche o private, potranno erogare direttamente ai loro dipendenti. Non si parla quindi di un aiuto riservato solo agli statali ma si prevede l’utilizzo del voucher da parte di tutti i datori di lavoro. È una possibilità e, quindi, non è un obbligo da parte delle aziende e il funzionamento sarà molto simile a quello del buono pasto. La novità viene introdotta dal decreto per la Buona Scuola nella delega per il settore 0-6 anni. 

LA FORMULA
L’obiettivo è andare incontro alle famiglie e, soprattutto, consentire alle donne di lavorare senza preoccuparsi delle tariffe dei nidi che, se privati, arrivano anche a superare i 500 euro mensili. Il bonus nido, infatti, potrà essere speso nel sistema dei nidi accreditati o a gestione comunale e sarà completamente esentasse. Proprio come accade per i buoni pasto in uso da anni nelle aziende, pubbliche e private, per i quali non sono previsti infatti costi a carico del datore, né del lavoratore. La quota esentasse, come si legge nel decreto, arriva fino a 150 euro: l’azienda quindi può anche erogare buoni nido di valore più alto rispetto alla quota prevista ma il maggior valore verrà tassato. 
La novità è stata introdotta dal decreto 380, per il riordino del sistema degli asili nido e delle materne, che all’articolo 9 promuove questa forma di “welfare aziendale” con il coinvolgimento di aziende pubbliche e private. 

«Crediamo possa essere una forma di retribuzione vantaggiosa - spiega la senatrice Pd Francesca Puglisi, prima firmataria del decreto 380 - per le aziende e per le famiglie, come i ticket restaurant. Il testo parla di un valore di 150 euro per ogni singolo buono e non specifica se mensile o una tantum. Faremo in modo che sia mensile e prevediamo di farlo partire già da settembre prossimo». La riforma infatti, una volta approvati i decreti già discussi in commissione parlamentare, verrà avviata a partire dall’anno scolastico 2017-2018.
Resta da chiarire se il bonus nido potrà essere percepito da entrambi i genitori, qualora ne avessero la possibilità all’interno dell’azienda in cui lavorano, raggiungendo quindi la quota cumulativa di 300 euro. 

L’OPZIONE IN VIGORE
Sempre per agevolare l’accesso dei bambini nelle strutture per l’infanzia, è previsto anche il bonus nido 2017 erogato dallo Stato, introdotto dall’ultima legge di bilancio: si tratta di un voucher del valore massimo di 1.000 euro all’anno, da erogare in 11 mensilità. Una somma mensile che si aggira intorno ai 91 euro per i primi 3 anni di asilo nido. Con l’approvazione definitiva si chiarirà anche se i due buoni potranno essere sommati. 
La strategia punta ad offrire il maggior numero di posti nei nidi, per i bambini nella fascia di età sotto i 3 anni, proprio per potenziare la fruizione dei servizi educativi dell’infanzia da cui oggi ancora in troppi restano fuori. Secondo i dati di Cgil, Csl e Uil, infatti, in Italia sono 289.851 i bambini da tre mesi a tre anni di età che frequentano uno degli 8.870 asili nido presenti, tra cui 3.656 pubblici e 5.214 privati. Neanche 300mila iscritti, quindi, rispetto a 1.619.279 di bambini al di sotto dei 3 anni. Ne restano fuori, per scelta o per mancanza di possibilità, 1.329.428. 
 

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