Scuola, troppi giorni di festa: Maturandi preparati a metà

Scuola, troppi giorni di festa: Maturandi preparati a metà
di Lorena Loiacono
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Lunedì 28 Maggio 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 20:28
Mancano appena tre settimane alla maturità ma tra i banchi di scuola i programmi sono ancora in alto mare. E i candidati rischiano di arrivare all’esame di Stato decisamente impreparati. Mai così tanto come quest’anno. E allora c’è chi corre ai ripari studiando da solo o con un docente privato e chi invece incrocia le dita e già sa di dover rinunciare a svolgere le tracce più attuali previste nella prima prova. A rischio infatti sono i programmi di storia e di italiano che, nelle migliori delle ipotesi, si sono arenati all’inizio del ‘900. Un danno enorme per la didattica e per la preparazione personale di chi, il prossimo anno, si ritroverà all’università o in cerca di un impiego. Il motivo del ritardo? Troppe interruzioni durante l’anno scolastico, dovute alla neve, alle elezioni e ai ponti di primavera, e la didattica adesso inevitabilmente arranca. 

IL SONDAGGIO
Il risultato è allarmante: secondo un sondaggio di Skuola.net su un campione di oltre 3mila maturandi, il 47% dei ragazzi dell’ultimo anno delle superiori non ha completato il programma. Uno su due, tra questi il grado di preparazione è differente: solo il 23% finirà la Seconda Guerra Mondiale, il 12% sta affrontando in questi giorni il primo dopoguerra e un altro 12% addirittura non ha ancora raggiunto la Prima Guerra Mondiale. Il 15% studia per conto suo o facendosi aiutare pagando le ripetizioni private, in una corsa contro il tempo per recuperare quello perduto durante l’anno. Solo il 14% invece ha finito il programma arrivando allo studio della storia dei giorni nostri. Davvero troppo pochi considerando che le tracce degli scritti e le domande degli orali negli ultimi anni si sono concentrate sulla storia dagli anni ’50 in poi. Anche per quanto riguarda lo studio della letteratura italiana, solo un candidato su cinque ha finito il programma mentre il 45% sta accelerando in questi giorni per arrivare a metà del ‘900. Il 18% deve ancora terminare il periodo tra le due guerre mondiali, il 9% ha appena iniziato il ‘900 e l’8% è fermo addirittura all’800. Un bel guaio, a ridosso degli esami che partiranno per tutti mercoledì 20 giugno con la prima prova scritta. Quella di italiano in cui non mancheranno tracce di attualità e un’analisi del testo per la quale è sempre meglio conoscere l’autore trattato. 

ATTUALITÀ
Anche per la letteratura, infatti, i maturandi sanno bene di doversi tenere pronti con gli autori più recenti visto che, negli ultimi anni, non sono mancate tracce nella prima prova su autori contemporanei come Caproni e Magris. Senza contare che la terza prova, prevista per il 25 giugno e assegnata dalle singole commissioni, verterà su argomenti vari e i temi di attualità non mancano mai. 

Non è la prima volta che una parte dei candidati arriva alla maturità senza aver concluso i programmi previsti dalle linee guida ma quest’anno il ritardo è stato decisamente più pesante. Soprattutto perché l’anno scolastico è stato falciato da continue interruzioni: dei 200 giorni previsti per legge se ne sono svolti molti di meno per le giustificate “cause di forza maggiore”. Quali sono? Gli scioperi che di tanto in tanto hanno bloccate le lezioni e l’allerta neve che a Roma, ad esempio, ha tenuto chiuse le scuole per due giorni. A cui poi si aggiungono le occupazioni e le autogestioni autunnali, le elezioni che nelle scuole seggio hanno bloccato la didattica per altri tre o quattro giorni e il maxi ponte di primavera che ha lasciato a casa gli studenti dal 25 aprile al 2 maggio. 
Compresi gli oltre 509mila maturandi che ora, in buona parte, si ritrovano in panne. Sono saltati, infatti, mediamente almeno 20 giorni non previsti: che a scuola equivalgono a 4 settimane, un mese. Troppo, soprattutto per chi deve sostenere un esame di maturità a fine anno. 
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