Cattaneo: il Tar non ha dato ragione a Stamina

Cattaneo: il Tar non ha dato ragione a Stamina
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Mercoledì 4 Dicembre 2013, 18:25
Non si dica che il Tar del Lazio ha dato ragione a Stamina, perch non vero. Lo afferma all'Adnkronos Salute la scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, dopo aver «letto rapidamente l'ordinanza» con cui il tribunale amministrativo si è espresso sulla commissione nominata dal ministero della Salute per valutare il metodo Stamina.



«Il Tar fa rilievi soprattutto formali e di natura cautelativa sulla terzietà della commissione tecnica», precisa l'esperta di staminali. «Il giudice dice che nella commissione non ci possono essere scienziati che si sono già pronunciati sulla questione, perlopiù in senso negativo. E ritiene quindi necessaria una nuova istruttoria con altri nuovi scienziati, che auspico di altrettanta competenza del settore quanto quella di coloro che hanno lavorato nella commissione nominata dal ministro».



Quanto alla parzialità o meno degli esperti del comitato, Cattaneo osserva: «Posso capire che un giudice che si fosse già pronunciato sul merito di una causa non potrebbe poi deciderla perchè non sarebbe più 'imparzialè, tuttavia da scienziata mi chiedo se lo stesso valga in un contesto scientifico. La validità di una teoria scientifica o di un trattamento terapeutico - avverte la senatrice a vita - non si può valutare come se fosse un'opinione qualsiasi, dove ci sono due versioni pro e contro, entrambe legittime: essendo basata su fatti, la validità di un trattamento può essere valutata solo da una comunità scientifica esperta del settore. E l'oggettività dei fatti è la stessa sia quando la si presenta come 'non membri di una commissionè che quando si è chiamati a diventarne parte».



«Il Tar - prosegue Cattaneo - ha anche riconosciuto ciò che il ministero della Salute ha sempre sostenuto e cioè la preoccupazione che non siano autorizzate procedure illusorie». In altre parole, «lo Stato e il Servizio sanitario nazionale non possono diventare complici di iniezioni endovena e intratecali di preparati cellulari improbabili, privi di alcuna attività biologica, privi di razionale, inconsistenti e inutili e quindi pericolosi».



«Ci sono casi di encefalopatie e tumori - ammonisce la scienziata dell'università degli Studi di Milano - emersi mesi o anni dopo iniezioni di cellule improbabili in Paesi che non hanno adottato strategie per proteggere i propri malati dal rischio d'abuso della sofferenza e di un termine, 'cellula staminalè, entrato nell'immaginario collettivo come parola taumaturgica e curativa al solo pronunciarla».



«Ribadisco quanto ho più volte detto in Commissione Sanità e non da sola», aggiunge infine la senatrice a vita: «Non c'è nessuna scienza e nessuna medicina dietro a Stamina - ripete Cattaneo - ma solo un inganno ai danni dei pazienti e del Ssn, frutto di dimostrato plagio oltre che di falsificazione di artefatti sperimentali russi».
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