Viaggi della salute: in 350 mila vanno all’estero a curarsi

Viaggi della salute: in 350 mila vanno all’estero a curarsi
di Valeria Arnaldi
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Domenica 3 Giugno 2018, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 09:10
Vitto, alloggio e cure mediche. Sono oltre 350mila l’anno, secondo i dati riportati da Astoi Confindustria Viaggi, gli italiani che scelgono dottori e cliniche all’estero per sottoporsi a interventi che vanno dalla cura dentale al trapianto dei capelli, fino alla chirurgia plastica. Un vero boom. I precedenti dati di settore registravano 184mila partenze nel 2012. “Appena” 20mila nel 2009. E il fenomeno è in crescita in tutto il mondo. 

«Il turismo sanitario su cure non gravi - spiega Matteo Giuliano Caroli, direttore Master Luiss in Tourism Management - è un’area di business che in questi anni è in fortissima crescita a livello mondiale. Alcuni Paesi si sono posizionati in modo molto forte su tale tipo di mercato, giocando sul differenziale di costo. L’India sta crescendo tanto nei flussi turistici Asia-Asia, anche per il turismo sanitario. Per quello dentale, penso ai Paesi dell’Europa dell’Est, facilmente raggiungibili dall’Italia».

Il giro d’affari del turismo sanitario, a livello internazionale, secondo l’Italian Association for Medical Tourism Development, è di 70 miliardi di dollari, con circa 15 miliardi di pazienti. E gli italiani, appunto, non stanno a guardare. «Nell’ultimo decennio - afferma il Codacons - si è registrata una crescita del 150% di connazionali che si sottopongono a cure dentali all’estero. Sono intorno a 50mila ogni anno. Mete predilette, Croazia, Ungheria e Albania». Crescono anche i “turisti” in viaggio per trapianto dei capelli, specie verso la Turchia. Significativi pure i numeri relativi alla chirurgia plastica: secondo i dati dei Consumatori, a partire sono circa 40mila italiani ogni anno, diretti perlopiù in Sud America, Brasile, Messico e Thailandia. 

I CRITERI
E se è vero che in alcuni casi a fare la differenza e determinare le “rotte” sono qualità dei servizi e assenza di liste d’attesa, lo è altrettanto che uno dei criteri più seguiti è il risparmio, senza trascurare, la riservatezza. «I costi sono mediamente più bassi del cinquanta per cento rispetto a quelli nel nostro Paese per i medesimi interventi - dice l’avvocato Carlo Rienzi, presidente Codacons - ma possono esserlo anche molto di più, si arriva a differenze del 150%. Tuttavia a prezzo basso può corrispondere una bassa qualità. Non sono rari i casi di italiani che all’estero hanno subito danni sanitari non indifferenti». 

TREND IN CRESCITA
Tanti i connazionali che partono, ancora di più quelli che sarebbero pronti a farlo. Secondo gli ultimi studi sui sistemi sanitari, il 52% degli europei si farebbe curare all’estero. In Italia, la percentuale sale al 68%. In particolare, ad essere disposti a partire sono gli uomini fra 18 e 39 anni. E così on-line si moltiplicano le offerte, in molti casi rivolte specificatamente a italiani. In Moldavia, si trovano pacchetti «4 impianti + 12 denti» a 1.300 euro. In Italia il costo si aggirerebbe intorno ai diecimila. Non solo. Le cliniche, nell’offerta, aggiungono spesso trasporti, alloggio, perfino visite guidate. Vivodent, in Moldavia, assicura «trasporto gratuito dall’aeroporto all’hotel e ritorno, assistente-traduttore per il periodo delle cure, alloggio gratuito». Dental Vukic, in Croazia, «viaggio organizzato su autobus privati con partenza da 20 città italiane, alloggio completamente gratuito in lussuosi appartamenti ubicati a Zagabria, assistenti di viaggio e personale del centro che parla la lingua italiana, assistenza 24h in lingua italiana per tutta la durata dell’intervento e del soggiorno in Croazia». 

LE OFFERTE
A confermare l’imponenza dei flussi, ogni domenica, «un nuovo pullman più grande che parte da Torino». Offerte di questo tipo si trovano anche in Serbia. Tra le mete pure la Polonia, specie per la chirurgia, con proposte che includono hotel 4 stelle e trasferimenti. Per la blefaroplastica bastano 1.200 euro, per il trapianto di capelli 1.400 euro, per un “Mini lifting”, ne servono 1.900. Il lipofiller al seno, che vede molte recarsi anche in Turchia, si aggira sui 2.650 euro, la liposuzione dei fianchi su 2.400, con 500 euro in più per ogni zona aggiunta. E via dicendo, dall’addominoplastica fino alla fecondazione assistita. Non stupisce che al business guardi l’Italia anche come meta, con dati in crescita, ma per ora soli 5000 pazienti dall’estero.
 
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