Roma2024, Renzi in missione a Rio «per sostenere la Capitale»

Renzi e Malagò
di Mario Stanganelli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Giugno 2016, 08:49
A Rio dal 3 al 7 agosto con tutta la famiglia. Matteo Renzi sarà in Brasile non solo per assistere alle fasi iniziali dei Giochi, tra cui la corsa - il 6 - del suo amico Vincenzo Nibali, ma anche per sostenere la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024. L'occasione più importante sarà, il 3, l'inaugurazione di Casa Italia, dove sono invitati tutti i membri del Comitato olimpico che nel 2017 avranno l'ultima parola sulla città scelta per le gare del 2024. Sul tema delle Olimpiadi il premier ha insistito anche ieri, inaugurando la nuova sede della Federazione Pallavolo.

La candidatura della Capitale ai Giochi sta diventando sempre più centrale nella sfida per i ballottaggi di Roma. Trasformando di fatto il voto del 19 in un referendum olimpico, tra un candidato apertamente favorevole ai Giochi e una concorrente assai tiepida se non decisamente contraria all'approdo della fiaccola olimpica a Roma.Anche il presidente del Coni Giovanni Malagò ha rinnovato ieri la richiesta del mondo dello sport italiano di fare di tutto per avere le Olimpiadi del 2024 all'ombra del Colosseo. Premesso che con un sindaco «non favorevole ai giochi sarà difficile mandare avanti il progetto», Malagò ha comunque affermato che la candidatura di Roma «andrà avanti chiunque sia il sindaco.
 
Anche Virginia Raggi». «Sono convinto - ha aggiunto - che chiunque sarà il primo cittadino di Roma, una volta viste le carte, sarà favorevole al progetto. Un progetto che - ha osservato il presidente del Coni - è a costo zero per ogni cittadino romano ed è un'occasione di investimento per rilanciare alcune opere pubbliche già esistenti, come lo stadio Flaminio che oggi è abbandonato, o la Fiera di Roma che è inutilizzata». Quanto al referendum sulle Olimpiadi, riproposto ieri dal segretario di Radicali italiani Riccardo Magi, Malagò non si dichiara «contrario a prescindere», ma sostiene che «non avrebbe senso farlo ora, dopo tre anni che la candidatura ha ricevuto l'ok del governo, del Coni, del Comune e della Regione, e dopo che sono stati spesi 10 milioni per sostenerla».

IL DOSSIER
A favore anche il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, per il quale «il dossier olimpico è una grande occasione per i quartieri e i cittadini di Roma, dal momento che il 70% delle opere di impiantistica sportiva previste si basa sul riuso e la rigenerazione urbana di Roma. Quindi, sul recupero di spazi e di impianti che rigenerati torneranno per le Olimpiadi e per la città».

A tenere alto il vessillo pentastellato del no è invece la senatrice Paola Taverna che non si perita a fare affermazioni del tipo: «Personalmente le Olimpiadi le posticiperei, per farle solo dopo aver risollevato Roma risolvendo i suoi problemi quotidiani». Proposta accolta dal generalizzato sarcasmo del fronte pro-Olimpiadi: «Deve essere una battuta del comico Beppe Grillo. Oppure - dice il senatore Andrea Marcucci del Pd - il M5s ha deciso di farsi ridere dietro dal da tutto il momdo dello sport».

La replica di Giachetti è sulla linea del puro sfottò: «Adesso chiamo il Cio e chiedo se si possono fare nel 2047...». Il candidato sindaco ossserva poi più seriamente che la proposta di rinvio dei giochi «è una soluzione in linea con la credibilità delle proposte avanzate finora dal M5S».