Vitalizi, Di Maio spaventa gli ex parlamentari: «Ve li togliamo anche se piangete»

Vitalizi, Di Maio spaventa gli ex parlamentari: «Ve li togliamo anche se piangete»
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Sabato 30 Giugno 2018, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 09:16

Sale lo scontro sui vitalizi. «Oggi ho letto un articolo divertentissimo sul Corriere della sera. Raccoglie le lamentele di alcuni ex parlamentari a cui toglieremo i vitalizi tra pochi giorni», ha scritto sul Blog delle stelle il vicepremier Luigi Di Maio, che precisa: «Uno piange miseria perché da 4.700 euro al mese grazie alla nostra delibera prenderà 2.500 e parla di atto illiberale. Ma dico io: ma se hai versato contributo per avere una pensione di 2.500 euro perché te ne davo dare il doppio? Questa è giustizia, altro che illiberalità. Un altro dice che da 2.000 passerà a 400 ed è una rapina. Quindi parliamo di un ex parlamentare che ha versato contributi solo per avere una pensione minima. Capite questa gente? Quando erano in parlamento non hanno mosso un dito per alzare le pensioni minime perché tanto loro avevano il vitalizio che valeva 5 volte tanto. Adesso lo Stato se ne frega di difendere chi ha i privilegi e pensa a proteggere i più deboli. Potete piangere e strepitare quanto volete, tanto non si torna indietro. Noi i vitalizi ve li togliamo. Mettetevi l'anima in pace», ha concluso Di Maio.





L'ennesimo affondo del leader grillino arriva subito dopo quello che poche ore prima aveva affidato a Twitter: «I vitalizi non sono diritti acquisiti, ma privilegi rubati. I privilegi rubati non possono esistere nel nostro governo».


 




Parole che, per molti, erano una risposta neanche tanto indiretta alla presidente del Senato, Maria Alberta Elisabetta Casellati, che da Washington si era mostrata piuttosto fredda e tentennante sul taglio dei vitalizi previsto dalla delibera presentata dal presidente della Camera Roberto Fico.

«Ho chiesto agli uffici di effettuare una simulazione degli effetti finanziari che deriverebbero dall'applicazione dei criteri recati dalla proposta di deliberazione - ha puntualizzato Fico -. In proposito - ha continuato - è emerso che la rideterminazione dei trattamenti diretti e di quelli pro rata determinerebbe un risparmio annuo superiore a 30 milioni di euro; la rideterminazione dei trattamenti di reversibilità, effettuata sempre secondo le previsioni della proposta di deliberazione che vi sottopongo, determinerebbe una minore spesa annua pari a circa 10 milioni di euro. Il risparmio complessivo sarebbe dunque superiore a 40 milioni di euro annui».

Sul tema è intervenuto anche il presidente dell'Inps, Tito Boeri: «Il ragionamento simbolico conta tantissimo», ma «non devono esserci intenti punitivi», ha detto Boeri, secondo il quale i risparmi dal taglio «non sono briciole. Secondo le nostre stime, tagliando anche quelli dei senatori e di altre cariche elettive, come i consiglieri regionali, l'intervento poteva portare fino a 200 milioni, che sono niente rispetto al debito pubblico, ma sono importanti».

 

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