Ilva, Vendola chiede scusa al giornalista: «Mi vergogno di aver riso di lui»

Nichi Vendola
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Sabato 16 Novembre 2013, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 20:13
Nichi Vendola, dopo la bufera degli ultimi giorni, chiede scusa.

«Non permetterò mai a nessuno di sollevare dubbi sulla mia onestà e di manipolare in modo volgare e strumentale la realtà. L'unica cosa di cui mi vergogno davvero è di aver riso in quel modo di un giornalista che faceva il suo mestiere, e a cui chiedo scusa»: lo ha scritto su Twitter il presidente della Regione Puglia e leader di Sel, tornando sulla telefonata del 2010 con l'ex responsabile delle relazioni istituzionali dell'Ilva Girolamo Archinà. Il governatore in quella occasione si complimentò con quest'ultimo per lo «scatto felino» con il quale lo stesso ex pr aveva impedito a un giornalista di una tv locale di Taranto di fare una domanda al patron dell'Ilva Emilio Riva.



LE SCUSE AL GIORNALISTA PER TELEFONO Dopo essersi scusato con il post su Twitter, Vendola ha prima inviato un sms e poi ha telefonato direttamente a Luigi Abbate, il giornalista di Blustar Tv deriso. Vendola, secondo quanto riferito all'ANSA da Abbate, si è nuovamente scusato con il giornalista, sottolineando il «tono goliardico della telefonata con Archinà», e ha nel contempo assicurato l'importanza della libertà di stampa che «non deve essere mai sottoposta a censure di qualsiasi tipo». Abbate, da parte sua, dice di aver apprezzato la telefonata di Vendola ma di aver «accettato con riserva» le scuse del governatore. «Non metto in dubbio - ha osservato il cronista, conduttore della trasmissione televisiva "Polifemo" - il suo rispetto verso la libertà di stampa, ma il più bel regalo e la più bella forma di scuse sarebbe quella di sostenere nei fatti la sanità tarantina». A Taranto, aggiunge Abbate, «si muore di cancro così come si moriva prima, ed i valori degli inquinanti si sono ridotti solo perchè l'Ilva ha diversi impianti fermi. Non è una questione personale tra me e Vendola. Le scuse più belle le deve formalizzare alla città».



«MI INTERESSANO I LAVORATORI» «Con Archinà sto cercando d'indorare la pillola, di riprendere i contatti, perchè quello che mi interessa in quel momento sono le centinaia di lavoratori somministrati, a rischio di perdita del posto, e poi la legge su benzo(a)pirene». Lo ha ribadito Nichi Vendola, commentando con i giornalisti la telefonata con Girolamo Archinà. «Queste sono le cose che mi interessano. Perchè avrei dovuto invece vendere la mia anima a Riva? Ho avuto in cambio dei gioielli, dei diamanti, uno yacht, un grattacielo? Non ho avuto niente, non c'è neanche un finanziamento lecito che mi riguardi. Quindi, quale era il mio obiettivo se non cambiare la storia di Taranto ridando speranza a quella povera città?. Sono dispiaciuto - dice Vendola facendo riferimento al giornalista aggredito da Archinà - ed è del tutto evidente che il maltrattamento era strumentale a quella "captatio benevolentiae" con il mio interlocutore. Molti dimenticano che stiamo parlando di oltre 20mila famiglie che campano su Ilva e indotto.
Per me difendere i posti di lavoro non è una cosa da considerare oggetto di vergogna. Io sono orgoglioso di aver difeso ogni giorno, ogni singolo posto di lavoro naturalmente cercando di porre tutte le aziende di fronte al loro dovere di ambientalizzare gli impianti
».



POSSIBILE CONVOCAZIONE DEL COSIGLIO REGIONALE Intanto il presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, ha convocato per lunedì prossimo la conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari con all'ordine del giorno la richiesta di convocazione urgente del Consiglio sulle vicende relative all'intercettazione tra il governatore Nichi Vendola e l'ex pr dell'Ilva Girolamo Archinà. È stato lo stesso Vendola, oggi, ad offrire «piena disponibilità ad andare in Consiglio regionale per affrontare questo dibattito». La convocazione giunge dopo che il governatore della Puglia ha incassato la fiducia della maggioranza che sostiene il suo governo.
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