Unioni civili, dubbi di costituzionalità: adozioni gay, avanza l'ipotesi stralcio

Unioni civili, dubbi di costituzionalità: adozioni gay, avanza l'ipotesi stralcio
di Emilio Pucci
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Martedì 19 Gennaio 2016, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 08:57

Ufficialmente la proposta del Pd per cercare di tenere unito il partito sulle unioni civili arriverà solo sul filo di lana. Il 22 verranno comunque presentati emendamenti per ridurre le divisioni con l'area cattolica e togliere qualsiasi riferimento all'equiparazione tra unioni civili e l'istituto del matrimonio, rifacendosi al codice civile.

Per evitare il pericolo di una pioggia di ricorsi alla Corte Costituzionale il governo ha dato l'input di rimettere mano al testo che andràin Aula il 28 gennaio. Non ci sarà un Cirinnà ter, ma una limatura del provvedimento per venire incontro anche alle valutazioni del Colle che, pur non intervenendo nel dibattito durante l'iter parlamentare, ha indicato da tempo come bussola da seguire la sentenza della Consulta del 2010 secondo la quale, tra l'altro, «le unioni omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio».

MAQUILLAGE COSTITUZIONALE
Dal Pd puntualizzano che per aggirare i dubbi di costituzionalità verrà realizzata più che altro un'operazione di maquillage, che sono previsti interventi correttivi dal punto di vista lessicale più che sui contenuti. Ma il nodo più controverso, sul quale si registrano distanze al momento incolmabili resta quello sulla stepchild adoption. Il Nazareno si è deciso a modificare anche l'articolo 5, esplicitando in maniera ancora più chiara che sarà il tribunale dei diritti del minorenne l'organo adibito a valutare l'eventuale adozione del figlio del partner. Su questo punto pure i mediatori sono convinti che «l'unica cosa da fare è andare in Aula e far decidere al voto segreto».
 
Ma cresce allo stesso tempo l'ipotesi che al dunque si possa arrivare allo stralcio e trattare questa materia con una normativa ad hoc. Non è un piano B, ma una extrema ratio alla quale si sta ragionando nel governo solo qualora si arrivasse ad una escalation della tensione, con le due piazze – favorevoli e contrari - che si confronteranno nei prossimi giorni.

A preoccupare poi sono i numeri in campo anche se ieri Verdini ha ufficializzato il suo sì al ddl Cirinnà. Per ora quindi sono allo studio solo aggiustamenti sulla base dei principi enunciati dalla Consulta. «Tuttavia – aggiungono fonti Pd – non si esclude nulla da qui al 30». Cambiamenti in vista anche per l'articolo 4 sul mantenimento economico previsto dal ddl del cosiddetto «coniuge debole» alla fine del rapporto di convivenza.

RIUNIONE DEI SENATORI
La vera partita tra i dem si apre questa mattina con il primo confronto nella riunione di gruppo dei senatori. La tensione è alle stelle con Cirinnà che non vuole modifiche di alcun tipo e i cattolici che replicano piccati. «Stai serena – le risponde Di Giorgi –. Non ci si deve affezionare al così com'è, anche perché questo crea problemi. C'è da mettersi al lavoro con grande umiltà e senza irrigidimenti».

Nel Pd, Zanda in testa, l'orientamento sarebbe quello di cedere il meno possibile, eliminando semplicemente qualsiasi rimando al matrimonio. Il rischio, infatti, è che, «tirandola da una parte e dall'altra, la coperta si strappi», si sottolinea. Ogni scossa al ddl Cirinnà potrebbe terremotare il percorso della legge: il timore è che Movimento 5 stelle, minoranza Pd e Sel possano sfilarsi. «Certo – spiega per esempio un bersaniano – non puoi mettere l'etichetta delle unioni civili se arrivi ad un compromesso ancora più al ribasso. Se si svuota il provvedimento è un problema». «Lo slittamento del dibattito sulle unioni civili al Senato non deve significare una manomissione del testo», attacca Damiano mentre i centristi si appellano proprio al Capo dello Stato per le «violazioni della Carta».

Dunque il passaggio a palazzo Madama è stretto e la mediazione, soprattutto sulla stepchild, viene derubricata a «missione impossibile». Il premier Renzi resta convinto che l'impianto della legge non debba essere modificato. La direzione per ora è quella di prevedere un restringimento dell'adozione del figlio del partner. In ogni caso il Pd porterà in direzione la proposta che raccoglierà il maggior consenso. «La stepchild senza toccare una virgola non è una strada percorribile ma neanche lo stralcio è una soluzione», spiega Verini. Ma anche fonti dem rimarcano che «il voto segreto può rappresentare un azzardo per la maggioranza».

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