Tajani: Maroni in Lombardia, nel Lazio candidato ancora da decidere

Tajani: Maroni in Lombardia, nel Lazio candidato ancora da decidere
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Sabato 6 Gennaio 2018, 18:39 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 10:34
«Ripeto quello che ho sempre detto: io sto benissimo a Strasburgo. Ho assunto un impegno il 17 gennaio dell'anno scorso, sono stato eletto senza accordi sottobanco. Il mio impegno è restare due anni e mezzo alla guida del Parlamento europeo. Oltretutto per l'Italia avere per la prima volta un presidente eletto credo sia importante proprio per riequilibrare l'asse Franco Tedesco». Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a L'Intervista di Maria Latella, su SkyTg24.

Chi sarà il candidato del centrodestra nel Lazio? «Il dibattito è aperto: ci sono tanti nomi, abbiamo interpellato tanti esponenti della società civile. Toccherà poi ai leader valutare qual è il candidato migliore», ha dichiarato poi Tajani. Sono possibili nomi come il senatore Maurizio Gasparri o il giornalista Gennaro Sangiuliano? «I nomi che si leggono sono tutti credibili ma non c'è una decisione presa, che non spetta peraltro a me. Il centrodestra sta valutando una serie di possibilità sia all'interno del partito che all'esterno ma una valutazione dovrà essere fatta». In Lombardia, aggiunge, «mi pare che non ci siano alternative a Roberto Maroni: siamo tutti sono d'accordo nel confermare un governatore che ha fatto bene il suo lavoro. Ha governato molto bene». 

L'intervista dell'ex direttore dell'Economist Bill Emmott su Berlusconi «mi sembra una novità importante, giunta da Oltremanica - ha detto Tajani - Negli ultimi mesi è cambiata la valutazione in Europa: Berlusconi e FI vengono considerati garanti della stabilità, cosa che interessa l'Europa ma anche gli Stati Uniti e il mondo intero. Negli incontri con la Merkel e negli incontri con gli altri leader si era registrato un cambiamento di clima e mi pare che stia cambiando anche negli Stati Uniti il clima verso Berlusconi, come garante della stabilità».

Tajani ha confermato che «Berlusconi vedrà a breve Salvini e Meloni, poi ci saranno incontri tra coloro che dovranno organizzare la campagna elettorale ed elaborare un programma. Se vogliamo ridurre le distanze tra politica e cittadini dobbiamo dire cosa intendiamo fare. Confrontiamoci sulle cose concrete». Quanto agli attacchi di Salvini all'Europa e all'Euro, il presidente del Parlamento Ue risponde: «Salvini ha criticato l'euro e l'ingresso nell'euro. Ma di fronte a Di Maio che proponeva il referendum per l'uscita, ha detto che è irrealizzabile. Mi pare una posizione pragmatica, anche se una dichiarazione d'amore per l'euro. Salvini vuole cambiare i trattati, come tutti noi».

La proposta di Renzi di abolire il canone Rai, ha detto Tajani, «mi pare contraddittorio con quello che ha fatto il governo di sinistra, che ha inserito il pagamento del canone nella bolletta elettrica perché molti italiani non lo pagavano. Ora sarebbe bizzarro che dopo una battaglia per far pagare a tutti il canone, si dica che non si paga». «Oltretutto - ha aggiunto Tajani - dove si trovano i soldi perché il servizio pubblico non vada a ramengo? Io sono un giornalista e sono favorevole alla liberta di stampa, ma il servizio pubblico è importante».

C'è stato un complotto contro Berlusconi nel 2011? «Ho letto un libro molto interessante dell'ex direttore del Sole 24 ore che dice di non credere al complotto ma illustra tutti gli attacchi subiti dall'Italia in quel periodo. Certamente ci sono stati attacchi concentrici per ridurre il ruolo del nostro Paese, che hanno messo in difficoltà l'Italia». «Non voglio criticare il governo, ma noi italiani siamo sempre stati molto concentrati sulle cose di casa nostra e non abbiamo inciso sulle grandi questioni europee. Il prossimo governo dovrà essere credibile, autorevole e protagonista di una grande stagione di cambiamento. Non basta la guida di Francia e Germania: così l'Europa sarebbe sbilanciata. Al loro fianco ci devono essere in una posizione di guida anche l'Italia e la Spagna», aggiunge, interpellato sul prossimo accordo franco-tedesco sulla riforma dell'Ue. «La politica estera italiana non è stata protagonista: dopo gli anni di Berlusconi, che aveva messo al centro i grandi accordi, il ruolo dell'Italia si è ridotto», sottolinea.

Chi vorrebbe come prossimo ministro dell'Economia in Italia? «Mi piacerebbe che Mario Draghi - ha risposto Tajani - una volta concluso il suo incarico al vertice della Bce, possa svolgere un ruolo importante, se non in Italia a livello europeo».
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