Nel lungo articolo, il corrispondente dà conto della reazione del presidente M5s della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico («Uno scandalo, un comportamento vergognoso»). Le critiche, prosegue il corrispondente, sono state trasversali incluso il partito democratico di Matteo Renzi «certamente il politico che più ha cercato di influire sulla Rai. Uno dei suoi vice, Michele Anzaldi, segretario della commissione parlamentare di Vigilanza Rai e portavoce del primo ministro ha inviato una lettera al presidente della Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, denunciando la situazione».
Nell'articolo si sottolinea che «proprio Matteo Renzi ha cercato di mettere ordine agli stipendi pagati Rai» il tetto massimo di 240.000 euro «per gli stipendi dei dirigenti delle imprese pubbliche». Il tetto, riferisce il corrispondente spagnolo citando anche il caso di Bruno Vespa, «è stato poi evitato con una formula che considera i presentatori come artisti». Matteo Renzi, conclude, «si è indignato, considera inopportuno che siano stati fatti contratti milionari in Rai alla vigilia delle elezioni municipali che hanno portato alla sconfitta per il suo partito mentre due banche italiane (La Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca) hanno dovuto essere salvate con denaro pubblico».
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