Statali, risorse per 700 milioni sul contratto c'è il nodo premi

Statali, risorse per 700 milioni sul contratto c'è il nodo premi
di Andrea Bassi e Luca Cifoni
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Venerdì 30 Settembre 2016, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 15:24


ROMA Poche righe nella premessa del documento per dire che dopo sei anni di blocco del contratto degli statali «si procederà al rinnovo con l'obiettivo di valorizzare il merito e favorire l'innalzamento della produttività». E poi un altro breve inciso per sottolineare che i redditi da lavoro dipendente tornano a crescere anche «per la presumibile incidenza della spesa per rinnovi contrattuali a decorrere dal 2017». Insomma, nella nota di aggiornamento del Def non è stato inserito nessun numero, nessuna indicazione sulle risorse che saranno stanziate nella legge di Stabilità per finanziare il nuovo contratto. Una circostanza che ha subito allarmato i sindacati di categoria, che si sono detti preoccupati. La trattativa, del resto, prosegue più lentamente del previsto. Il confronto con l'Aran, l'agenzia governativa che si occupa di contrattazione degli statali, doveva finire il 15 settembre. Ci sono voluti i tempi supplementari, e il presidente Sergio Gasparrini, deve ancora riferire al ministro della funzione pubblica Marianna Madia gli esiti del confronto con le sigle. Lo farà probabilmente la prossima settimana, poi toccherà alla Madia sentire i sindacati ed emanare le direttive definitive all'Aran per avviare la contrattazione vera e propria. Ma a questo punto è altamente probabile che tutto scivoli a dopo il 15 ottobre, quando Palazzo Chigi dovrà presentare a Bruxelles la legge di Stabilità. Solo allora, infatti, si saprà esattamente l'ammontare delle risorse a disposizione per il rinnovo. Per ora, secondo quanto trapela, si ragiona intorno ad una dote di 500-700 milioni. Resta da capire se sarà aggiuntiva rispetto ai 300 milioni stanziati quest'anno ma non utilizzati. Ma anche con la cifra sul tavolo, non è detto che il negoziato possa decollare. Il vero nodo che rimane da sciogliere è il superamento della legge Brunetta sui premi. Nessun sindacato è disposto a mettere una firma in calce ad un contratto che esclude per legge un quarto dei lavoratori dal salario accessorio.

LE ALTRE NOVITÀ
Il ministro Madia, dal canto suo, è disponibile a congelare le regole della Brunetta, ma a patto che i sindacati indichino un criterio altrettanto rigido che impedisca che i premi vengano distribuiti a pioggia. Cgil, Cisl e Uil, hanno presentato una loro proposta all'Aran, che prevede una responsabilizzazione dei dipendenti nel definire gli obiettivi. Non proprio il modello tedesco, ma qualcosa di simile, un sistema meno gerarchico e più orizzontale. Si vedrà se sarà sufficiente. Intanto il cantiere della manovra va avanti. Le misure pro-competitività, dai super ammortamenti all'Iri, avrebbero un valore di 3 miliardi di euro. Ma il menu esatto si potrà conoscere solo con la legge di bilancio. Nelle relazione al Parlamento che accompagna l'aggiornamento del Def il ministero dell'Economia ha quantificato in 7,7 miliardi la quota di deficit aggiuntivo che - ai fini della legge sul pareggio di bilancio - il governo potrà richiedere alle Camere (con il consenso della Ue), oltre l'obiettivo già stabilito di un disavanzo al 2,2 per cento del Pil. Questa somma equivale in effetti al massimo arrotondamento possibile dello 0,4 per cento di Pil di cui si parla nella Nota. Dalla formulazione un po' vaga del testo sembra trasparire l'intenzione di usare la somma non solo per la ricostruzione delle zone terremotate e l'emergenza migranti, ma anche per le altre misure finalizzate a stimolare la crescita. Nella relazione il governo argomenta che una ulteriore correzione del deficit strutturale «sarebbe controproducente». Una anticipazione sui prossimi provvedimenti fiscali è arrivata ieri direttamente da Matteo Renzi, intervenuto ad una convention di Coldiretti insieme al ministro Martina. Il premier ha annunciato la riduzione dell'Irpef nel settore, attraverso l'abbattimento delle rendite catastali. L'operazione vale 134 milioni e si somma alla cancellazione di Imu e Irap agricole, per un totale di 1,3 miliardi di minor gettito.