Berlusconi rischia l'arresto se slitta l'affido in prova

Silvio Berlusconi
di Claudia Guasco
3 Minuti di Lettura
Sabato 5 Aprile 2014, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 09:25
Alla fine i suoi avvocati lo hanno convinto. Vero che siamo a ridosso delle elezioni europee, vero che da qui al 25 maggio una campagna elettorale con la partecipazione di Silvio Berlusconi potrebbe fare la differenza per il partito, ma procrastinare l’affidamento ai servizi sociali è un rischio per l’ex premier. Un’altra eventuale condanna (l’Appello del processo Ruby sta per cominciare) impedirebbe al leader di Forza Italia di accedere all’affido in prova, spedendolo dritto agli arresti domiciliari. Un pericolo che il pool difensivo vuole scongiurare a tutti i costi.



TEMPI STRETTI

Dunque nessuna formale richiesta di slittamento dell’udienza del prossimo 10 aprile, come invece vagheggiava l’ex Cavaliere. I calendari della Sorveglianza non sono gli stessi del Tribunale, i tempi sono più lunghi. Dal deposito dell’istanza di affidamento (presentata l’11 ottobre 2013) per scontare l’anno di pena residua dei quattro di condanna per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset, sono trascorsi otto mesi esatti. «Corsia preferenziale - spiega un magistrato dell’ufficio - Nessuno vuole tenere sulla scrivania il fascicolo Berlusconi più tempo del necessario». E che il desiderio sia chiudere al più presto la scottante pratica lo dimostra il fatto che per Daniele Lorenzano, condannato nel medesimo procedimento a 3 anni e 8 mesi, ridotti a 8 mesi, l’udienza sia stata fissata il 15 aprile 2015, poi anticipata al prossimo 11 giugno su richiesta dell’avvocato Gianluca Maris. Lo slittamento della data di giovedì, che avrebbe concesso all’ex premier libertà di movimento per la campagna elettorale, avrebbe potuto quindi rivelarsi dannosa: il 20 giugno si aprirà il processo d’Appello per il caso Ruby e in primo grado Berlusconi ha incassato una condanna a sette anni per concussione e prostituzione minorile. Una scadenza considerata troppo vicina dai difensori dell’ex Cavaliere, che vogliono scongiurare a tutti i costi l’eventualità dei domiciliari. Quanto tempo intercorrerebbe per la fissazione di una nuova data con i giudici della Sorveglianza? «Impossibile dirlo, dai tre giorni ai tre mesi», afferma un magistrato. Un’aleatorietà che avrebbe potuto mettere a repentaglio la libertà di Berlusconi.



LA SCELTA DEI GIUDICI

Toccherà al collegio scegliere con che modalità si svolgerà l’affidamento dell’ex capo di governo: se dovrà lavorare e dove (data l’età potrebbe anche non svolgere alcuna attività), a che ora potrà uscire di casa alla mattina e quando tornare la sera (a Milano l’orario è dalle 6 alle 23), chi potrà vedere, in che raggio d’azione muoversi. Per ora il pool difensivo non ha ancora manifestato preferenze, limitandosi a stabilire la residenza di Berlusconi a Roma ma con possibilità di dedicarsi ai servizi alla collettività anche a Milano. L’intenzione resta quella di ascoltare le proposte del collegio composto dal presidente della Sorveglianza Pasquale Nobile De Santis, dal giudice relatore Beatrice Crosti, da un assistente sociale e da un criminologo. Si prenderanno cinque giorni per decidere, quindi l’ex Cavaliere saprà come sarà la sua vita per il prossimi 12 mesi. O dieci, se si comporterà bene e mostrerà ravvedimento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA