Responsabilità civile dei magistrati, respinto l'emendamento della Lega

Responsabilità civile dei magistrati, respinto l'emendamento della Lega
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Mercoledì 17 Settembre 2014, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 17:52
'Salta', definitivamente, la possibilit di introdurre la responsabilit civile dei magistrati - nella legge europea 2013-bis in discussione oggi a Palazzo Madama.



L'Aula del Senato ha infatti dato il via libera alla reiezione di un emendamento della Lega, proposto da Stefano Candiani, che introduceva, in una maniera più rigida di quella inserita nei giorni scorsi nella riforma della giustizia, la responsabilità civile delle toghe. L'emendamento Candiani, in realtà, andava nella stessa direzione dell'emendamento proposto - e approvato a sorpresa, con il Governo che finì sotto per 7 voti - nel maggio scorso alla Camera dal leghista Gianluca Pini nell'ambito della legge comunitaria, passata poi al Senato.



Ma a Palazzo Madama, prima della pausa estiva, la commissione Politiche Ue aveva soppresso l'emendamento. Oggi, la Lega lo ha riproposto in Aula, costringendo, di fatto, il Governo a porre la fiducia sulla reiezione dell'emendamento, per non correre rischi. È scattato, così, in Aula, un voto sulla fiducia piuttosto inusuale: chi votava "no" all'emendamento confermava di fatto la fiducia all'esecutivo, chi votava "sì", lo "sfiduciava".



Sel e M5S hanno invece optato per l'astensione: ma anche qui, sono sorte diverse perplessità sul significato di una simile scelta, che al Senato equivale ad un voto contrario, con il rischio, infatti, che votando l'astensione, si dava, di conseguenza, la propria fiducia al Governo.



Ma secondo, il capogruppo M5S Vito Petrocelli, l'astensione dei senatori pentastellati ha avuto un "doppio" significato: da un lato equivaleva ad un voto contrario al Governo, dall'altro a un voto contrario all'emendamento Candiani. Alla fine gli astenuti sono stati 51 per un emendamento bocciato da 159 "no". Settanta i voti favorevoli che, anche se sommati alle astensioni, non avrebbero comunque negato la fiducia all'esecutivo.



Una fiducia «in negativo», tecnicamente volta cioè non alla approvazione ma alla reiezione di un testo: è quella che è stata posta oggi in Senato sulla legge comunitaria. La fiducia, sostengono esponenti della Lega a palazzo Madama, è stata posta dal governo per impedire il voto segreto sull'emendamento Candiani, che ripristinava il testo approvato alla Camera. Il testo varato a Montecitorio conteneva le norme sulla responsabilità civile dei magistrati introdotte con un emendamento del Carroccio a suo tempo approvato dall'Assemblea contro il parere dell'Esecutivo. La scelta del governo, viene detto, sarebbe stata determinata dal fatto che il voto di fiducia può solo essere palese e per appello nominale. L'unico precedente analogo a Palazzo Madama, viene spiegato, si è verificato nel 1986, sotto la presidenza di Amintore Fanfani. Era riferita alla legge finanziaria. «Sono andati a ripescare una cosa del secolo scorso», è il commento dei leghisti.
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