Renzi a Grasso: la musica va cambiata, sul Senato non mollo, no status quo. Replica: il tuo progetto è contraddittorio

Il premier Matteo Renzi
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Domenica 30 Marzo 2014, 14:58 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 09:37

La musica deve cambiare, sulle riforme il governo non molla: il premier Matteo Renzi lo ha detto al Tg2 rispondendo a Pietro Grasso che chiede, in un'intervista, un Senato elettivo. «Capisco le resistenze di tutti, ma la musica deve cambiare. I politici devono capire che se per anni hanno chiesto di fare sacrifici alle famiglie ora i sacrifici li devono fare loro».

«Ecco perché - continua Renzi - diciamo via le province, ecco perché la nuova riforma elettorale, ecco perché domani il governo presenterà il ddl costituzionale che dice basta al Senato che conosciamo adesso. E quindi riduzione del numero dei parlamentari, il più alto d' Europa, semplificazione del processo legislativo e dei poteri tra le Regioni e lo Stato».

Renzi: battaglia conservatrice non difende il Senato. «Il vero modo per difendere il Senato non è una battaglia conservatrice, ma difendere le riforme che stiamo portando avanti» sostiene il premier.

«Mai più bicameralismo perfetto - dice Renzi -Il modello che proponiamo rispetta la Costituzione. La nostra proposta dice basta con il Senato come lo conosciamo adesso e porta alla semplificazione del processo legislativo».

«Senato non più elettivo, altrimenti sarebbe una presa in giro nei confronti degli italiani» ribadisce il premier.

«Rispetto il Senato, ma no allo status quo». «C'è massimo rispetto nei confronti del presidente Grasso e capisco che lui debba difendere l'istituzione che oggi presiede, ma il vero modo per difendere il Senato non è fare una battaglia conservatrice e tesa a mantenere lo status quo. E' prendere atto di paletti che ci siamo dati: mai più voto di fiducia; mai più voto di bilancio; riduzione del numero dei parlamentari e delle indennità. Chi sta in Senato è un rappresentante delle istituzioni che non è pagato per quello. E, cosa più importante: il ruolo del Senato per le leggi costituzionali, per i trattati europei, per l'elezione del Presidente della Repubblica ma mai più bicameralismo perfetto. Abbiamo preso un impegno nei confronti dei cittadini che hanno diritto al cambiamento. E' ora di cambiare pagina. Lo so, queste cose creano polemiche e tensioni, qualcuno si tira indietro. Il punto centrale è che su questa linea il governo non molla. Ridare credibilità alle istituzioni e alla politica passa dal fare un po' di sacrifici per i politici. Altrimenti si continua così...».

«Mai più rimborsopoli». «Bisogna abbassare l'indennità dei consigliere regionali e mai più rimborsopoli - dice Renzi - Dire che si cambia è dare un messaggio di semplicità ed efficienza».

Grasso: il Senato non va abolito, resti un'assemblea di eletti. «Nessuno parla di abolire il Senato - aveva detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, in un'intervista a Repubblica . Al posto di Renzi farei quello che sta facendo lui, lavorando con tutte le mie forze per superare il bicameralismo perfetto, diminuire il numero dei parlamentari, semplificare l'iter legislativo, ma il Senato dovrebbe avere anche componenti eletti dai cittadini».

«La mia non è una compagna conservatrice, io sono il primo rottamatore del Senato - ha detto oggi Grasso a "In mezz'ora" su RaiTre - il primo che vuole eliminare questo tipo di Senato».

«Il Senato proposto nella bozza di riforma del governo è una contraddizione in termini» afferma Grasso.

«Assolutamente non sono un parruccone né un conservatore - ha detto il presidente del Senato replicando al premier che lo ha indicato come difensore dello status quo - Io sono un riformista, ma le riforme devono essere fatte in un quadro istituzionale, né sono il portavoce dei senatori».

«Non si può cambiare la Costituzione a colpi di fiducia». «Se dobbiamo fare una riforma costituzionale - dice Grasso - bisogna ponderarla e ottenere anche l'apporto dell'opposizione. Non si può cambiare la Costituzione a colpi di fiducia come si è fatto per le Province».

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