Salvini a Pontida lancia la "Lega delle leghe": «Governeremo per i prossimi 30 anni»

Salvini sul palco di Pontida con il rosario
di Claudia Guasco
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Domenica 1 Luglio 2018, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 09:15

Si rassegnino i compagni: l'Italia che noi governeremo per i prossimi 30 anni è una Italia che non ha paura di niente e nessuno, è un'Italia orgogliosa e fondata sulle autonomie». Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, segretario della Lega, dal palco di Pontida dove è in corso la festa della Lega. «Sono qui per un patto d'onore e per un patto d'amore», è stato l'esordio di Salvini.
 



«Grazie di cuore, questa è casa mia e casa vostra», ha continuato il capo leghista. «Essere qui oggi - dice- è un'emozione indescrivibile». Qui a Pontida, ha aggiunto, «c'è solo amore, non invidia, non gelosia né rancore». E dunque «fate arrivare in tutta Italia e nel mondo il grido d'amore che c'e qui». Perché «la vita è troppo breve per passare il tempo odiando. E noi abbiamo solo il tempo di costruire». 

«Le Europee dell'anno prossimo saranno un referendum fra l'Europa delle élite, delle banche, della finanza, dell'immigrazione e del precariato, e l'Europa dei popoli e del lavoro», aveva affermato poco prima Salvini parlando coi giornalisti ribadendo il progetto di una «alleanza internazionale dei populisti che per me è un complimento». 

«Penso a una Lega delle leghe che metta insieme tutti i movimenti liberi, sovrani», ha quindi annunciato il ministro dell'Interno, spiegando il suo progetto politico internazionale. «È questo il futuro pacifico e sorridente a cui stiamo lavorando» ha aggiunto.

«In concreto - ha aggiunto Salvini - girerò capitale per capitale non solo in Europa per creare una alternativa a questa Unione europea. E per farlo, secondo il segretario della Lega, «bisogna avere idee chiare, amici e alleanze a livello europeo».

I risultati del Consiglio Ue sui migranti, per l'Italia sono «un primo passo», perché «finalmente si è discusso delle proposte italiane: siamo a metà opera, si sono accorti che possiamo dire dei no, e se c'è bisogno li diciamo», ha poi sostenuto il vicepremier e ministro dell'Interno. Salvini ha anche osservato che «l'accoglienza è volontaria per gli altri e quindi anche per noi». «Mio obiettivo - ha continuato - è che l'Europa protegga la frontiera esterna con Frontex. L'obiettivo non è mal comune e mezzo gaudio ridistribuendo i migranti».

«I porti per chi traffica esseri umani sono e resteranno chiusi. Oggi c'è una terza nave che prenderà la via di un altro Paese e ce ne saranno anche una quarta una quinta e così via», ha poi ribadito il ministro dell'Interno.

«Applicando il catechismo di santa romana chiesa, le porte d'Italia saranno spalancate per donne e bambini che fuggono dalla guerra, che arriveranno in aereo e non in gommone, ma per tutti gli altri no. Dobbiamo spendere veramente in Africa», ha sostenuto Salvini.

«Ringrazio la guardia costiera della Libia che nel silenzio dei media ha soccorso più di mille disperati che stavano rischiando di annegare e li hanno riportati in Libia», ha quindi aggiunto il ministro del'Interno dal palco, definendo poi «sciacalli» quelli che imputano i recenti morti nel Mediterraneo alla linea del Governo italiano sull'immigrazione.
 


«Sono contento e soddisfatto del lavoro del Governo Lega-M5S. Contano i fatti. Se vogliono farci litigare non ci riusciranno», ha poi aggiunto il vicepremier e ministro dell'Interno. 

«Il nostro obiettivo è cambiare l'Europa e dare voce a quei popoli che sono stati stroncati da chi aveva a cuore solo le sorti della finanza e delle multinazionali», ha detto ancora Salvini.

«Con Berlusconi parliamo di tutti i Comuni e le Regioni dove governiamo insieme. Oggi è il record storico di governatori del centrodestra e della Lega che parleranno a Pontida. È una Lega che non cresce solo lei ma fa crescere tutti», ha sottolineato poi il vicepremier.

«Come per i trafficanti di esseri umani, da Pontida anche per i mafiosi e i camorristi arriva l'avviso: è finita la pacchia. Via dalla Sicilia e dalla Lombardia», ha annunciato poi il vicepremier parlando del suo appoggio all'antimafia, diversa da quella di chi fa milioni con «l'antimafia delle parole». Gli esempi di antimafia da sostenere che ha citato sono fra gli altri Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Rocco Chinnici. 

«Spero che entro l'estate ci sarà la legge e cancellare gli sconti di pena per assassini e stupratori», ha quindi affermato dell'Interno. «Non ci dovrà essere nessuna pietà - ha aggiunto - per assassini e stupratori».

«Io rinnovo l'impegno a cancellare la legge Fornero come legge ingiusta, disumana e profondamente sbagliata», ha ribadito il vicepremier, aggiungendo che per assicurare «il futuro dei nostri figli» e evitare «che debbano andare all'estero» è pronto a ignorare una percentuale «dello zero virgola» della Ue.
 
 

Salvini ha poi di nuovo definito «una opinione personale» l'idea del presidente della Camera Roberto Fico che si debbano tenere aperti i porti. «Rispetto le opinioni personali di tutti - ha detto ai giornalisti - Ma i ministri non hanno opinioni. I ministri fanno» e un fatto è che «ci sono barconi che non arrivano».
 

Anche Vincenzo Spadafora «parla a nome personale, il tema non è nel contratto di governo», ha quindi sottolinato Salvini rispondendo a chi gli chiedeva della posizione sui diritti per le coppie omosessuali espressa ieri dal sottosegretario alle Pari opportunità al Pride di Pompei. Secondo Salvini, quelle di Spadafora sono «opinioni personali, che sono benvenute ma il governo è un'altra cosa». 

«Non siamo qui per portare via diritti a nessuno. Ognuno a casa sua fa quello che vuole ma io difendo i bimbi che hanno il diritto di avere una mamma e un papà e le donne che non sono uteri in affitto», ha poi detto Salvini dal palco. «Mi fa schifo il solo pensiero dell'utero in affitto», ha aggiunto.

Il segretario della Lega è stato introdotto dal tenore Matteo Tiraboschi che ha cantato il Nessun dorma dalla Turandot di Puccini. «All'alba vincerò» si conclude l'aria che ha anticipato l'arrivo sul palco si Salvini accolto da slogan e grida Matteo, Matteo.
«Rosiconi e menagramo»: così infine il vicepremier ha definito quei giornalisti che criticano il suo partito o lo hanno dato in passato per morto. «Lunga vita umana e professionale ai Gad Lerner, agli Eugenio Scalfari e ai Michele Santoro». 

Parole dolci invece per Bossi e Maroni «Non smetterò mai di ringraziare chi mi ha dato la voglia, la passione le idee e il coraggio per cominciare. Si chiamano anzitutto Umberto Bossi e Roberto Maroni».

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