Le Pen e Salvini, «una cena a Parigi da 401 euro a testa»: spese pazze per 427mila euro

Le Pen e Salvini, «una cena a Parigi da 401 euro a testa»: spese pazze per 427mila euro
di Domenico Zurlo
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Mercoledì 30 Maggio 2018, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 19:21

Regali, champagne e cene di lusso. Le spese pazze del gruppo degli eurodeputati ENL (Europa delle Nazioni e della Libertà), che comprende il Front Nationale francese e la Lega Nord in Italia, rischiano di inguaiare seriamente sia Marine Le Pen, presidente del FN, sia Matteo Salvini, nel frattempo “occupato” con altre faccende istituzionali.

Secondo quanto afferma il settimanale francese Canard Enchâiné, l’ufficio del Parlamento europeo avrebbe giudicato come non conformi spese per circa 427mila euro da parte del gruppo ENL, nel 2016: gli eurodeputati avranno tempo fino a metà giugno per presentare spiegazioni al dettaglio dei costi sostenuti. Somme altissime per cene, champagne e regali di Natale, da parte di un gruppo, l’ENL appunto, che si caratterizza per il sovranismo e in certi casi antieuropeismo.



Tra le cene di lusso finite nel mirino, in particolare, ci sarebbe una serata al Pavillon Ledoyen, un ristorante costosissimo di Parigi vicino agli Champs Elysées: un ristorante con tre stelle Michelin, in cui avrebbero cenato, da soli, proprio la Le Pen e Salvini, per un conto esorbitante da 401 euro a testa, a spese dei contribuenti europei. Non proprio il massimo per chi da un lato critica l’Europa, dall’altro ne sfrutta i privilegi per ragioni di diplomazia.

Il Canard scrive che il gruppo ENL «ha accolto tutte le star della 'fasciosferà europea, dall'olandese Geert Wilders all'italiano Matteo Salvini, passando da Marine Le Pen, fino al giugno 2017». Fra le spese a carico del Parlamento europeo, che chiede un rimborso per 430.000 euro, figurano «centinaia di bottiglie di champagne, 60 bottiglie di Gevrey-Chambertin, una cena di Natale del gruppo nella sua interezza (140 persone) per la modica somma di 13.500 euro».

Il ristorante L'Ambroisie, di place des Vosges, è uno dei più prestigiosi e cari di Parigi, frequentato da capi di Stato (era il preferito da Jacques Chirac e Bill Clinton per i loro incontri al vertice) e da vedette della finanza e dello show-business. «I patrioti - commenta ironico il Canard Enchainé nel suo articolo - devono pur riprendere le forze per difendere il popolo dalla plutocrazia europea».

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