Romani: la Lega rispetti gli alleati, serve pari dignità

Romani: la Lega rispetti gli alleati, serve pari dignità
di Marco Conti
4 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Marzo 2018, 08:50
Presidente Romani, Di Maio dice che non voteranno nè condannati nè indagati per le presidenze delle Camere. Un colpo basso o se l'aspettava?
«L'imbarbarimento della lotta politica fa passare qualsiasi cosa e quindi anche questo. Io difendo il mio diritto di padre di difendere la mia famiglia. Rispetto chiunque, anche chi vuole utilizzare un fatto che non c'entra nulla con la politica o con il peculato perchè nessuno ha avuto danno. Appena scoperto l'uso che aveva fatto mia figlia, allora minorenne, del telefono, ho subito risarcito. Se è diventato un reato questo, ne prendo atto».

Lei ha avuto solidarietà dai suoi colleghi di partito ma non dalla Lega che peraltro non ha difeso nemmeno Calderoli.

Come se lo spiega?
«Prendo atto anche di questo, invece ringrazio i miei colleghi di partito che in una uggiosa giornata domenicale hanno trovato tempo per un atto di solidarietà nei miei confronti».

E Berlusconi?
«Ne ho parlato anche con lui e scherzando mi ha detto hai visto cosa ti capita quando hai a che fare con la magistratura!».

Qualcuno sostiene che in questo modo Di Maio ha voluto aiutare Salvini
«Non lo so. So solo che entriamo in una settimana importante con i colloqui dei capigruppo per decidere non solo le presidenze ma anche gli assetti degli uffici di presidenza. Poichè non c'è una chiara maggioranza e una chiara opposizione, occorre che tutte le forze politiche siano rappresentate. Se due forze su tre si mettono d'accordo ed escludono la terza, sarebbe un atto illiberale».

Ma al Senato c'è chi nel centrodestra dice di arrivare al ballottaggio e fare piatto. Si può fare o meglio un'intesa?
«Mi auguro ci sia un accordo prendendo atto che c'è un partito che ha vinto le elezioni ed è il M5S, una coalizione, il centrodestra, che ha vinto e che in Parlamento c'è il secondo partito italiano che è il Pd».

Però nel centrodestra vi siete dati la regola del chi arriva primo
«Certamente e rispettiamo l'impegno affinché Salvini sia il premier incaricato. Però tutti noi abbiamo contribuito a questo risultato ed è quindi giusto che tutti vengano trattati con pari dignità. Il tentativo di fare un governo spetta sicuramente a Salvini e noi faremo il massimo perché riesca, ma le presidenze delle Camere sono altra cosa».

La Meloni sostiene che non è detto che il M5S debba avere una delle due presidenze
«Penso si debba arrivare ad un accordo che coinvolga tutti e tre i principali schieramenti. Oltretutto la Camera ha un meccanismo di voto che lo richiede. Servirà trovare un equilibrio che tenga conto del peso di tutti senza prove di forza».

Tutti i leader sostengono che la partita delle presidenze delle Camere non si intreccia con il governo. Però mi sembra che molti veti guardino più al futuro possibile esecutivo. Che ne pensa?
«A me sembra difficile un intreccio. Questa legislatura sarà molto complicata e anche un governo, qualora dovesse nascere e noi ci auguriamo che nasca, non avrà una maggioranza chiara e ben identificabile dagli elettori. Sarà un governo che per governare dovrà confrontarsi molto col Parlamento. E' per questo che è necessario che le forze politiche si sentano rappresentate negli organismi di garanzia e siano sufficientemente mature per rispondere al malessere del Sud che ha votato in massa per i grillini, alle richieste del Nord, come sui temi internazionali come il Niger e la Libia».

Ma vi disturba l'avanzato dialogo tra Lega e 5S anche in prospettiva di governo?
«Non credo ci sia. Penso che il centrodestra debba partire dal proprio recinto e da un candidato premier, Salvini. Da qui muoversi anche grazie ai consigli del Quirinale che sarà assoluto protagonista di questo percorso».

In FI tutti uniti o c'è chi strizza l'occhio alla Lega?
«L'asse del Nord non esiste. La legge elettorale ha privilegiato i candidati dell'uninominale del Nord mentre nel Sud sono stati penalizzati. Qualcuno aveva paventato questo pericolo che è stato sottovalutato e oggi c'è un ragionamento su come cambiare la legge elettorale».

Mettendo un premio di maggioranza?
«Vediamo perchè quello del Porcellum è già stato giudicato incostituzionale. Ma questo Parlamento non so se sarà in grado di fare ragionamenti sulla legge elettorale e comunque il partito è unito e non c'è nessun asse privilegiato».

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA