Roma, Napolitano: il Rione Monti prepara il bentornato con brindisi in piazza

Roma, Napolitano: il Rione Monti prepara il bentornato con brindisi in piazza
di Claudio Marincola
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Venerdì 2 Gennaio 2015, 05:52 - Ultimo aggiornamento: 12:29
Tre botteghe artigiane hanno chiuso i battenti. E non c'è più il fruttivendolo che riforniva la signora Clio anche dopo il trasloco al Colle. Davanti alla palazzina dove il presidente abitava fino a 9 anni fa staziona stabilmente un'auto civetta con un agente in borghese alla guida.

È tutto pronto, gli ultimi scatoloni li hanno portati prima di Natale insieme a un paio di mobili passati dalle scale fino al secondo piano sotto gli occhi dei vicini, quattro appartamenti che affacciano sulla strada.



Dal Quirinale a vicolo dei Serpenti è un voyage autour de ma chambre: s'impiegano pochi minuti. In teoria gli abitanti del Rione Monti potrebbero accogliere il presidente che ritorna a casa a piedi. È già capitato in passato che marito e moglie decidessero di farsi due passi tra le stradine fermandosi a chiacchierare con la gente. «Vorremmo festeggiare il ritorno - dice Walter Greco, presidente dell'Associazione Monti che ha sede a Villa Aldobrandini - ci terremmo molto. Ma vogliamo deciderlo insieme a Cesare Esposito l'architetto che ha progettato la nevicata a Santa Maria Maggiore e che ha sempre organizzato tutti i compleanni del presidente».



Un brindisi a piazza Madonna dei Monti, una rimpatriata informale alla quale la coppia presidenziale finora non s'è mai sottratta. In una di queste occasioni a Giorgio Napolitano gli è stato regalato un album con le foto del Rione e una medaglia disegnata per lui dagli orafi monticiani.



CAOS MOVIDA I coniugi Napolitano ritroveranno il loro “giardino segreto” ma non proprio come l'hanno lasciato. Il figlio Giulio ha cambiato casa, (rimanendo in zona); al posto della bottega orafa che vendeva alta bigiotteria ora c'è un internet point. E sono stati invertiti i sensi unici, cosa che ha fatto arrabbiare molti commercianti che ora si sentono tagliati fuori dal flusso dei passanti. Il problema vero però è la movida: l'inferno dei fine settimana.



I Napolitano non ritroveranno Angelino, il clochard adottato dal Rione e scomparso qualche anno fa. In compenso ritroveranno il barbiere Mimmo, e Piero Stecchiotti, il macellaio («comunista») che ha continuato a rifornire di bollito gli inquilini del Quirinale nel suo locale tra via Panisperna e via del Boschetto.Carne sceltissima, prezzi non proprio abbordabilissimi.



Per gli ultimi preparativi Donna Clio ha fatto tutto da sola. «Il presidente è da un po' che non si vede - racconta d'Annunzio - il titolare del ristorante II Colonne - da noi viene spesso il figlio Giulio. nostro cliente abituale. Al padre se capiterà diremo che da quando è andato via qui sono cambiate molte cose. Noi siamo rimasti, ce l'abbiamo fatta ma con grandi sacrifici, grazie al turismo e al rapporto che abbiamo costruito negli anni con gli attori e il personale del Piccolo Eliseo, tutti amici».



I tempi di Monicelli sono lontani, i monticiani doc sono mosche bianche. I vip che di un tempo non ci sono più. Remo Girone e Leo Gullotta si sono trasferiti altrove. Qualcosa dello spirito che un tempo teneva unito il Rione si legge sulle vetrine impolverate delle botteghe dismesse. Un appello “ai monticiani de ne vorta/perché all'artri poco je ne importa”. Tra qualche giorno il monticiano-presidente tornerà a essere uno di loro.