Rimini, la festa M5S per Di Maio: colloquio privato Raggi-Casaleggio

Rimini, la festa M5S per Di Maio: colloquio privato Raggi-Casaleggio
di Mario Ajello e Simone Canettieri
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Domenica 24 Settembre 2017, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 18:23

Sui maxi-schermi del Newport, locale cool di Rimini, scorre la replica della partita della Roma contro l'Udinese. Ma lei, Virginia, non la guarda. Non solo perché perché è della Lazio, ma soprattutto perché è concentrata su Giggino. Le cose non vanno male e lui, il plenipotenziario M5S appena investito della guida politica del movimento e del ruolo di candidato premier, lo sa bene. Beve Falanghina. E sembra piuttosto appagato della continue richiesta di selfie, baci, carezze e raccomandazioni - "Giggino, sono napoletana come te", gli dice una bionda - che lo assediano in questa nottata divertente non da trenini ma da pragmatismo, un po' etilico, da neo-potere post-grillista o anche definibile a-grillino. Visto che Beppe non fa che definirsi, giggioneggiando, un nonno del movimento o il papà ma anche il papa di tutti. Virginia è lì vicino. Casaleggio junior e a due passi da lei. Stasera senza Alice Salvatore, la consigliera ligure, che in queste sere è stata la compagna di danze del figlio ed erede del garante Gianroberto.
 

 

La festa dell'investitura, quella alcolica e da ore piccole ma fatali però e non quella pomeridiana al grido "onestà, onestà", di Di Maio diventato il successore di re Beppe va avanti lungo tutta la notte tra un daiquiri (uno? mille!) e un fiume di birre. A un certo punto, ore una e trenta, la Raggi  e Casaleggio si appartano, per quanto sia possibile nella bolgia del festeggiamento di Giggino forse premier, e Virginia illustra a Davide tutti i successi della sua giunta e Davide mostra di crederci o finge, perché è un ragazzo educato.

Grillo ha fatto un salto veloce alla festa di Giggino. Ma lo ha fatto, ripetendo il solito spartito finto-vittimista: "E ora, io che cosa faccio? C'è ancora un giardinetto con una panchina non spaccata dove posso sedermi?". La Raggi deve aver detto a Casaleggio che, a Roma, di panchine intatte ce ne saranno migliaia. Ma chissà se è vero. Grillo è stato portato a questa Gigginaria al gin tonic o Gin-Gin-Tonic dal fidato e inseparabile oculista e dal notaio, insuperabile nel dirimere le diatribe dell'Isola dei famosi oltre che a contare i voti (pochi) delle primarie pro-Di Maio appena celebrate. Il quale sente di essere entrato nell'empireo della grande politica e andando via confessa: "Ormai mi manca soltanto la Champions League". Lemmetti, il nuovo super-assessore della Raggi, sembra vestito da bagnino. Ma tutti si chiedono vedendo i suoi calzoncini corti e gli anelli per ora da dita (anche del piede) e non da naso: "Bagnino di Livorno o di Rimini?". Magari di Ostia, se i grillini vincono come è probabile le elezioni anche lì. Si sono fatte le due e mezza. Virginia va via. Di Maio resta. Gli si avvicina una ragazza che dice, in slang napoletano, "io lo conosco da sempre". Ma almeno lei, che lo conosce per quello che è, evita di chiamarlo 'o presidente.

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