Riforme, oggi il terzo via libera del Senato. Dal Federalismo al Colle, ecco tutte le novità

L'Aula del Senato
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Mercoledì 20 Gennaio 2016, 13:16 - Ultimo aggiornamento: 18:28
Stop al bicameralismo perfetto; un Senato con meno poteri legislativi e composto da 95 senatori eletti dai Consigli regionali (più 5 di nomia presidenziale) ma con legittimazione popolare; nuovo Federalismo, con abolizione delle materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni e alcune competenze strategiche riportate in capo allo Stato. Sono i pilastri della riforma costituzionale che questa sera dovrebbe avere il via libera dall'Aula del Senato per la terza lettura (servirà poi un altro passaggio alla Camera). Le dichiarazioni di voto finale sul Disegno di legge inizieranno alle 17 a Palazzo Madama.
La riforma modifica e completa quella del Titolo V del marzo del 2001, che ha introdotto il federalismo. Ecco nel dettaglio i contenuti del provvedimento
CAMERA - Sarà l'unica a votare la fiducia. I deputati restano 630 e verranno eletti a suffragio universale, come oggi.
SENATO - Continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ma sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali
(21 sindaci e 74 consiglieri-senatori), più 5 nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni. Avrà
competenza legislativa piena solo su riforme e leggi costituzionali. Per quanto riguarda le leggi ordinarie, potrà chiedere
alla Camera di modificarle, ma Montecitorio non sarà tenuta a dar seguito alla richiesta. Se il Senato chiede alla Camera di
modificare una legge che riguarda il rapporto tra Stato e Regioni, l' assemblea di Montecitorio può respingere la richiesta
solo a maggioranza assoluta.
LEGITTIMAZIONE POPOLARE - È la novità introdotta in Senato su richiesta della minoranza Pd. Saranno i cittadini, al
momento di eleggere i Consigli Regionali a indicare quali consiglieri saranno anche senatori. I Consigli, una volta
insediati, saranno tenuti a ratificare la scelta.
SENATORI-CONSIGLIERI: I 95 senatori saranno ripartiti tra le Regioni in base al loro peso demografico. I Consigli
Regionali eleggeranno con metodo proporzionale i senatori tra i propri componenti; uno per ciascuna Regione dovrà
essere un sindaco.
IMMUNITÀ: I nuovi senatori godranno delle stesse tutele dei deputati. Non potranno essere arrestati o sottoposti a
intercettazione senza l'autorizzazione del Senato.
FEDERALISMO: Sono riportate in capo allo Stato alcune competenze come energia, infrastrutture strategiche e sistema
nazionale di protezione civile. Inoltre, su proposta del governo, la Camera potrà approvare leggi anche nei campi di
competenza delle Regioni, «quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela
dell'interesse nazionale».
VOTO IN DATA CERTA: i Regolamenti parlamentari dovranno indicare un tempo certo per il voto dei ddl del governo;
vengono introdotti limiti al governo sui contenuti dei decreti legge.
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Lo eleggeranno i 630 deputati e i 100 senatori. Per i primi tre scrutini occorrono i due
terzi dei componenti, poi dal quarto si scende ai tre quinti; dal settimo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza dei tre
quinti dei votanti (oggi il quorum è più basso, maggioranza assoluta degli aventi diritto dalla quarta votazione in poi).
CORTE COSTITUZIONALE: Dei 15 giudici Costituzionali, 3 saranno eletti dalla Camera e 2 dal Senato.
REFERENDUM: Introdotto un quorum minore per i referendum sui quali sono state raccolte 800.000 firme anzichè
500.000: per renderlo valido basterà la metà degli elettori delle ultime elezioni politiche, anzichè la metà degli iscritti alle
liste elettorali.
DDL DI INIZIATIVA POPOLARE: Salgono da 50.000 a 150.000 le firme necessarie per presentare un ddl di iniziativa
popolare. Però i regolamenti della Camera dovranno indicare tempi precisi di esame, clausola che oggi non esiste.
LEGGE ELETTORALE - Introdotto il ricorso preventivo sulle leggi elettorali alla Corte Costituzionale su richiesta di un
quarto dei componenti della Camera. Tra le norme transitorie c'è anche la possibilità di ricorso preventivo già in questa
legislatura. Anche l'Italicum potrebbe finire dunque all'esame della Corte.
PROVINCE - Vengono cancellate dalla Costituzione, atto necessario per abrogarle definitivamente.
CNEL - Abrogato il Consiglio Nazionale Economia e Lavoro, organo costituzionale secondo la Carta del 1948.

 
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