Riforme, Grasso: non permetterò blocco Senato. Intesa in tre emendamenti

Riforme, Grasso: non permetterò blocco Senato. Intesa in tre emendamenti
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Mercoledì 23 Settembre 2015, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 10:38
«Non permetterò che il Senato sia bloccato da iniziative irresponsabili di questa portata». Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, a proposito degli 82 milioni di emendamenti della Lega al ddl sulle riforme, da lui definiti «una offesa alla dignità delle istituzioni».



«Ieri ho richiamato le parti politiche - ha ricordato Grasso - a non piegare la revisione della nostra Costituzione a logiche di bassa politica: le regole della democrazia vanno riviste con serietà e con la massima attenzione». «Milioni di emendamenti - ha osservato - sono una offesa alla dignità delle istituzioni che ho difeso da ogni attacco, da qualunque parte provenisse». «Non permetterò che il Senato sia bloccato da iniziative irresponsabili di questa portata. Ho pertanto invitato i proponenti a esercitare il proprio sacrosanto diritto di opposizione in modo ragionevole, affinché in Aula si possano discutere e votare gli emendamenti nel solo interesse dei cittadini».



«Sono 82.730.460 i miei emendamenti alla Riforma costituzionale. Non ho sentito nessuno della maggioranza, avevo segnalato che li avrei presentati»: così il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha risposto ai giornalisti a palazzo Madama dopo aver annunciato la presentazione della valanga di emendamenti da guinness dei primati. Si tratta di 200 emendamenti cartacei e il resto su dvd.



Un emendamento per abolire il Senato è stato depositato dai parlamentari renziani Andrea Marcucci e Franco Mirabelli. E - apprende l'ANSA da fonti Pd - serve a tenere aperta l'opzione del superamento del Senato «se in Aula la situazione dovesse precipitare per effetto della decisione di ammettere tutti gli emendamenti all'articolo 2 della riforma». La proposta modifica gli articoli 1 e 2 del ddl Boschi, cancellando dalla Costituzione ogni riferimento al bicameralismo e al Senato.



Tre gli emendamenti a firma Anna Finocchiaro con cui la maggioranza cerca l'intesa sulla riforma costituzionale, con tre proposte di modifica al testo Boschi. Le proposte di modifica, viene spiegato, riguarderebbero il comma 5 dell'articolo 2 sull'elettività dei senatori, le funzioni del Senato e l'elezione dei giudici della Corte costituzionale.



«Gli emendamenti presentati sulla eleggibilità dei senatori, sulle funzioni e competenze del Senato, frutto di un confronto e lavoro comune nel Pd, sono positivi.
Esprimono una ritrovata unità nel partito e consentono un impegno unitario sui temi delle riforme e dell'azione di governo». Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti. «Sono soddisfatto che si sia raggiunta una mediazione degna - aggiunge l'esponente dem - i senatori saranno sindaci e consiglieri regionali, ma saranno i cittadini a sceglierli. Tornano nella competenza del Senato funzioni di rilievo relative al controllo delle nomine pubbliche, alle nomine dei giudici della Corte Costituzionale, al ruolo nelle politiche europee e nei confronti del sistema delle autonomie, che rendono il nuovo Senato un'istituzione non irrilevante. Come si vede, il bicameralismo paritario si può superare salvaguardando pienamente il diritto dei cittadini a scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni».




Sono 1173 gli emendamenti presentati al Senato al ddl Boschi. Lo rende noto il gruppo parlamentare.



Sono 210 gli emendamenti targati M5S al ddl Boschi sulla riforma costituzionale. I 5 Stelle hanno confermato le proposte di modifiche presentate nelle ultime settimane.
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