Riforme, Bersani a Renzi: davanti alla Costituzione non esiste disciplina di partito

Riforme, Bersani a Renzi: davanti alla Costituzione non esiste disciplina di partito
2 Minuti di Lettura
Martedì 8 Settembre 2015, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 10:04
«Non si tocca l'art. 2 della riforma? Renzi ha ragione a chiedere che non si apra un vaso di Pandora, ma poi c'è il libero convincimento». Lo dice Bersani a Radio Anch'io sottolineando che «non si può chiamare alla disciplina di partito davanti alla Costituzione. Non si è mai fatto in nessun partito». Mani libere, dunque.



A chi gli chiede se sia possibile un compromesso sulle riforme tra Renzi e la minoranza del Pd risponde: «Mi auguro di sì. Credo sia assolutamente possibile. Non c'è necessità di prove di forza». «Sull'elezione per il Quirinale - ricorda Bersani - c'è stata assoluta lealtà. Se si parla, e se Renzi decide di parlare con i senatori, lo farà con gente leale. Io - ribadisce - sono per il sì e non per il no. Non è in gioco il superamento del bicameralismo perfetto, perché tutti vogliono una riforma. Qui è in gioco se dopo la legge elettorale che Renzi ha voluto possiamo avere in Italia un Parlamento, tra Camera e nuovo Senato, in cui grandissima parte dei membri viene nominata o scelta a tavolino. Qui non c'è Bersani, ma il libero convincimento di alcuni senatori con cui bisogna discutere e trovare una soluzione».



Sulle riforme tra Renzi e la minoranza Pd «non mi risultano tentativi di mediazione», continua. «Ho letto di ipotesi che mi sembrano prive di sostanza.
Non si può scrivere una cosa sul listino su un articolo della Costituzione e poi poco dopo scriverne un'altra. Bisogna decidere seriamente su quale ruolo dare agli elettori».
© RIPRODUZIONE RISERVATA