Renzi in Veneto attacca la Lega: abbiamo fatto più cose noi in un anno che loro in 20

Renzi in Veneto attacca la Lega: abbiamo fatto più cose noi in un anno che loro in 20
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Giovedì 21 Maggio 2015, 14:25 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 08:07

«Sono 20 anni che la Lega dice Roma ladrona ma quando sono andati a Roma si sono trovati di un bene... Abbiamo fatto più cose noi in un anno che loro in 20». Così Matteo Renzi, in un comizio a Vicenza a sostegno di Alessandra Moretti, candidata del Pd alla presidenza del Veneto, attacca il Carroccio. «Altro che Liga veneta: non esiste più. Comanda Salvini e decide lui. L'ha commissariata», ha poi osservato ancora il premier.

«I veneti sono la dimostrazione della capacità di trasformarsi via terra di emigrazione a guida d'Europa.

La prima regola dei gufi è di ripetere che siamo alla frutta. Il mondo globale è la più grande opportunità che abbiamo. Solo chi guarda i talk show pensa che siamo un paese disperato. Certo non tutto va bene ma nel marzo 2015 i dati export sono del 9.2 per cento in più», ha detto ancora Renzi.

«Questi interventi del governo hanno in Veneto il luogo naturale. Se c'è una regione che finalmente sta lavorando per il recupero dei posti di lavoro è il Veneto, se il Veneto tira cresce più della Germania», ha sottolineato poi Renzi.

«Per difendere Italia in Ue non si parla male dell'Italia dalla mattina alla sera nelle tv. Chi vuol bene all'Italia prova a cambiare l'Italia, non spara sull'Italia», ha affermato Renzi al Teatro.

«Non vi racconterò che giocare sulla paura non porta voti, la paura è una moneta che paga ma c'è una moneta che vale più della paura ed è la moneta del coraggio. Se lo hai puoi perdere le elezioni, ma non perdi la faccia e la dignità», ha poi rilevato il presidetne del Consiglio sostenendo come «prima la politica fosse solo chiacchiere».

Il ddl anticorruzione determinerà «la sostanziale cancellazione della prescrizione, con questa norma non sarà possibile né la prescrizione né forme di patteggiamento», ha quindi affermato Renzi, in Veneto, aggiungendo: «Non voglio dire che noi siamo onesti e loro ladri ma noi i ladri li mandiamo a casa».

«In un anno ne abbiamo fatti di cambiamenti. Ieri mi è venuto il crampo alla mano a furia di firmare provvedimenti», ha continuato il premier, che poi ha elencato i provvedimenti: «Dagli ecoreati alla responsabilità dei magistrati; al divorzio breve al miliardo in più messo sulla scuola».