Renzi al summit sul nucleare dell'Aja: «All'estero siamo apprezzati, basta provincialismi»

Matteo Renzi e David Cameron
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Lunedì 24 Marzo 2014, 20:09 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 10:24

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha partecipato al Nuclear Security Summit all'Aja.

Impegno italiano per la sicurezza nucleare Nel suo intervento Matteo Renzi ha affermato che l'Italia prosegue nel suo «forte impegno per la sicurezza nucleare: continueremo a destinare fondi per la sicurezza ed il decomissioning dei nostri siti» e la «gestione dei rifiuti radioattivi», sottolineando che la «sicurezza nucleare è un impegno condiviso su cui dobbiamo continuare a lavorare insieme per regole comuni e standard internazionali più stringenti». Anche attraverso uno «scambio di informazioni e trasparenza» in vista «dell'adozione di una revisione dei meccanismi internazionali, verso un sistema di sicurezza nucleare globale rafforzato».

«Come annunciato nell'ultimo summit a Seul Italia e Usa hanno congiuntamente completato la rimozione di significative quantità di plutonio preparato e uranio arricchito e progettano di continuare a lavorare per eliminare ulteriori stock di materiale nucleare speciale», ha ricordato il premier. L'Italia, ha poi aggiunto, «ha sempre sottolineato l'importanza della formazione come strumento indispensabile nella lotta contro il terrorismo nucleare, nella costruzione di strutture nucleari sicure e nella promozione di una solida cultura internazionale della sicurezza nucleare».

Renzi ha così citato, davanti all'assise dei leader di gran parte del mondo, l'esempio della Scuola per la sicurezza nucleare di Trieste, al «suo quarto anno di attività» e lo sforzo che l'Italia sta conducendo per «rafforzare la cooperazione tra i vari centri di formazione» nel mondo.

Il voto in Francia Dopo il voto in Francia con l'avanzata dell'estrema destra «l'Europa deve prendere atto di un diffuso senso di contestazione e di antipolitica» e quindi «mettere al centro la crescita e la lotta alla disoccupazione».

Per Renzi quello francese è stato «Un voto locale, ma significativo», di «protesta», come accade «anche in Italia. Io non credo che dopo il voto in Francia si debba chiedere all'Europa di riflettere su se stessa, perchè lo avevamo già chiesto prima», ha aggiunto il premier parlando con i giornalisti a margine del summit de l'Aja. «L'Ue deve prendere atto che è diffuso un sentimento di contestazione, di antipolitica, che in parte deriva dalle scelte dei singoli governi ma in parte da un forte sentimento di contestazione verso le istituzioni europee». Il voto in Francia, «è molto significativo anche se comunque locale, ma ha in sè, ne parlavo con il presidente Hollande, chiaramente un significato di protesta. Anche in Italia accade così, anche se magari a livello locale con minore intensità», ha ribadito.

Renzi è così tornato a sottolineare la necessità che il «semestre italiano sia una grande occasione. Non per discutere dello zero-virgola», ma «perchè l'Europa metta finalmente al centro della propria azione la crescita, la lotta alla disoccupazione» ed il «recupero ed il riavvicinamento cittadini alle istituzioni. L'Italia, lo ridico per l'ennesima volta, rispetta tutti i vincoli ed i parametri. Noi dobbiamo fare le nostre cose, mettere a posto il Paese e lo faremo».

«Siamo apprezzati, basta provincialismi» «Al di là del nome del primo ministro, l'Italia è rispettata e apprezzata a livello mondiale». Lo ha detto il premier Matteo Renzi all'Aja esortando a smetterla con «il provincialismo». «C'è grande attenzione nei nostri confronti», ha aggiunto.

«Noi italiani per primi - ha aggiunto Renzi - dobbiamo toglierci il provincialismo di pensare che il nostro contributo non sia importante nel mondo. Su tutti i temi, anche su quello della sicurezza nucleare, c'è invece una grandissima attenzione nei nostri confronti». Quella di oggi è stata «un'occasione importante, all'interno dei tanti colloqui di questi giorni: il Consiglio europeo, gli incontri internazionali sulla crisi ucraina, le iniziative a Berlino e Parigi» e con l' «appuntamento fondamentale» di stasera al G7 e quello di giovedì con il presidente Obama sono «la dimostrazione che l'Italia sta lavorando». «C'è grande curiosità e grande interesse per le riforme che proprio in questa settimana stanno andando avanti in Parlamento, come mi ha rappresentato oggi il primo ministro giapponese» ha aggiunto il premier.

«Credo che questi incontri internazionali confermino che gli italiani devono avere grande consapevolezza del proprio ruolo» ha continuato Renzi informando che «stanotte torniamo in Italia di corsa per continuare il lavoro sulle cose concrete di tutti i giorni». «C'è davvero grande fiducia, curiosità e interesse del mondo verso l'Italia. Sarà opportuno - ha concluso il presidente del Consiglio - che torni un pò di consapevolezza anche degli italiani del fatto che abbiamo molto da dare, non soltanto da chiedere».

Il rientro Il premier Matteo Renzi rientra stasera in Italia dall'Aja, «per lavorare sui molti documenti che ho a palazzo Chigi». Lo ha riferito Renzi ai cronisti, durante una pausa dei lavori del summit nucleare e del G7 all'Aja. Per seguire il summit, domani resterà il ministro degli esteri Mogherini.

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