Ieri si è conclusa la tappa peruviana del viaggio, oggi tocca alla Colombia. "Con il nuovo aereo Alenia Aermacchi (appena acquistato dall'esercito peruviano) abbiamo raggiunto i 3.500 metri di Cuzco e poi Machu Picchu - racconta Renzi - uno dei luoghi più suggestivi al mondo. Ad accoglierci lassù è stato il premier Cateriano con una scelta simbolica: ci unisce innanzitutto la bellezza di un passato che lascia senza parole. Ma il senso più profondo di questa eredità ci spinge a costruire futuro, non a vivere di ricordi".
Renzi sottolinea il lavoro dei volontari in Perù, come l'Operazione Mato Grosso di padre Ugo de Censi ("Il suo lavoro ci rende orgogliosi e grati") e spiega ancora che i fondi per la cooperazione "finalmente tornano a crescere: di oltre 100 milioni nel 2016, di 200 milioni nel 2017, di 300 milioni nel 2018. Anche di questo parla la stabilità".
Il premier spiega anche che "il Perù non è solo cooperazione culturale o internazionale: è anche la crescita al 6%. E il più grande investimento pubblico della storia peruviana è rigorosamente made in Italy: la linea due della metro è figlia di un consorzio guidato da Salini Impregilo con Ansaldo Sts, Breda e Italferr. Ho visitato il cantiere, felice per l'orgoglio
che vivono i nostri connazionali quando con la forza dei fatti dimostrano di essere gli ingegneri più bravi al mondo".
Infine, il premier chiude il diario con una nota personale: "Ho ritrovato don Paolo, il mio prof del liceo Dante, e don Giovanni che con lui condivide la missione a Lima. Sapere che anche nei luoghi più lontani del mondo c'è qualcuno che ti aspetta, anche se arrivi tardi dopo tutte le cene ufficiali, e butta giù mezzo chilo di pasta per chiacchierare liberi, in tre, come ai
vecchi tempi: io questa cosa la chiamo semplicemente amicizia".