Renzi a Sidney dalla comunità italo-australiana: «Debito pubblico colpa di politici “cicale”»

Renzi a Sidney dalla comunità italo-australiana: «Debito pubblico colpa di politici “cicale”»
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Domenica 16 Novembre 2014, 13:13 - Ultimo aggiornamento: 13:14
Il premier Matteo Renzi, dopo aver lasciato Brisbane, al termine dei lavori del G20, andato a Sidney, dove ha incontrato i rappresentanti della comunità italiana. È la prima volta di un presidente del Consiglio italiano in Australia.



«Penso che questo sia davvero un momento grande, emozionante», ha detto Renzi, «Per un premier italiano essere il primo capo di governo a venire in visita ufficiale in Australia è incredibile: non solo per l'emozione, ma anche nell'apprendere che prima di me nessuno mai, da premier, ha visitato questo splendido Paese». Non a caso, il premier ha deciso di incontrare la Camera italiana del Commercio e dell'Industria: «Ho ascoltato le storie di una immigrazione che non sempre era dettata da difficoltà, ma che era costituita da persone che decidevano di rischiare il tutto per tutto per migliorare sè stesse. Apparteniamo a una generazione che ha ancora nella mente la storia di quelle emigrazioni drammatiche».



Parlando alla comunità italo-australiana, Renzi ha sottolineato come l'enorme debito pubblico in Italia sia la conseguenza di generazioni di politici «cicale».
In passato ci sono state «generazioni di cittadini che hanno fatto le formiche», accumulando ingenti risparmi privati, e «generazioni di politici che hanno fatto le cicale», generando l'enorme debito pubblico che ora grava su tutti, ha spiegato il premier.




Poi Renzi ha ribadito che c'è chi «vuole trasformare l'Italia in un museo, in un santino, in un ricordo passato» ma c'è invece bisogno di fare una cosa «bellissima e arrogante: far meglio di quelli di prima» e non può che essere l'obiettivo «del nostro lavoro».



Il premier ha detto che è finita l'ora dei «piagnistei» e bisogna «mettersi in gioco». Da «grande fiorentino», Renzi ricorda così «"Ginettaccio" Bartali: diceva sempre "tutto sbagliato, da rifare" ma poi prendeva la bici, salvava gli ebrei e cercava di portare il suo paese al podio».
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